ANSELMO BUCCI
Un diario pittorico della Grande Guerra
Opere tra il 1917 e il 1918
Dal 4 novembre 2004 al 26 aprile 2005
Roma
Museo Centrale del Risorgimento
Ala Brasini
Complesso del Vittoriano
Via S. Pietro in Carcere
Ingresso libero
www.risorgimento.it
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UN PITTORE
SOLDATO
Il 4 novembre 1918 è una data ormai molto lontana nel tempo e distante
sul piano spirituale dalle moderne generazioni, pur tuttavia è di
fondamentale importanza nella storia del nostro paese, rappresenta
infatti il definitivo compimento politico dell’unità nazionale ed il
momento sociale dell’ amalgama di tutti gli italiani che oltre mezzo
secolo di esistenza del Regno d’Italia non era riuscita a creare; la
comune coscienza di essere un unico popolo nacque nelle trincee, nel
pericolo, nelle sofferenze, nella vita vissuta fianco a fianco di uomini
provenienti dalle varie regioni che scoprirono quanto li univa e quanto
erano simili al di là dei diversi dialetti e delle differenti usanze.
Una guerra che affratellò soprattutto gli appartenenti a due classi
sociali, i lavoratori agricoli che fornirono la gran massa degli
organici della fanteria votata a perdite enormi e la piccola borghesia
che sfornò miriadi di giovani ufficiali che dovevano essere d’esempio ai
loro uomini nell’affrontare pericoli e morte.
Il ricordo della lunga e durissima guerra è custodito dal Museo del
Risorgimento presso il Vittoriano e in occasione dell’ottantaseiesimo
anniversario nell’Ala Brasini è stata organizzata una mostra
commemorativa incentrata sulla figura del pittore-soldato Anselmo Bucci.
Questi nacque a Fossombrone nel 1887 e si iscrisse giovanissimo
all’Accademia di Brera da dove passò a Parigi inserendosi nell’ambiente
artistico della metropoli partecipando a mostre ed eventi culturali
ottenendo numerosi riconoscimenti; allo scoppio della Grande Guerra si
arruolò volontario nel Battaglione Ciclisti Lombardi con altri artisti
come Sant’Elia, Boccioni, Martinetti, Funi. Dopo la guerra aderì a vari
movimenti artistici sempre ottenendo premi e citazioni, fu “artista di
guerra” anche nella Seconda Guerra Mondiale vivendo poi molto appartato
sino alla morte a Monza nel 1955.
Tra il 1917 e il 1918 frequentò a lungo i campi di battaglia e,
unitamente ad altri pittori-soldati Carpi, Oppo, Pogliaghi, Brass,
riempì album di disegni che ritraevano momenti di vita in trincea,
riposo in retrovia, bombardamenti, paesaggi solenni e tormentati,
ritratti di noti e di ignoti. In mostra sono esposti sessanta dipinti ad
olio, recentemente restaurati, che sono una eccezionale testimonianza di
quel cruciale anno di guerra che va dall’abisso della sconfitta di
Caporetto alla battaglia di Vittorio Veneto; accanto ad essi disegni e
scritti tratti dai suoi diari rievocano in maniera magistrale
l’atmosfera dei tempi della guerra.
Una serie di immagini di suggestivo valore che al di là del semplice
aspetto iconografico fanno capire cosa fu quella tragedia sconvolgente
che uccise milioni di uomini, distrusse patrimoni artistici ed
economici, segnò la fine dell’Europa come dominatrice del mondo e gettò
le basi della II Guerra Mondiale. Probabilmente Bucci non pensava a
tutto questo e si limitava a registrare quel che vedeva ma è una visione
di alto livello artistico e di grande valore storico.
In mostra sarà presentato anche un DVD contenente immagini di periodici
d’epoca, di giornali di propaganda e di reportage di guerra.
Roberto Filippi
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