NICOLAUS PICTOR
NICOLÒ DI LIBERATORE DETTO L’ALUNNO
Artisti e botteghe a Foligno nel Quattrocento
Dal 30 maggio al 3 ottobre 2004
Foligno (Perugia)
Palazzo Trinci, Museo della città
piazza della Repubblica
Orario:
dalle 10 alle 19
chiuso i lunedì non festivi
Ingresso:
intero Euro 5,00
ridotto Euro 2,50
Informazioni:
Tel. 0742/357697 - 357989
www.comune.foligno.pg.it/cultura/alunno
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FIGLIO DI FOLIGNO
Giorgio Vasari fu pittore di buona fama operante nella metà del
cinquecento, aretino di nascita lavorò molto a Roma e Firenze per
illustri committenti seguendo gli stilemi del manierismo tosco-romano e
lasciando numerose opere, sia pittoriche su tela e in affresco, sia
architettoniche con la progettazione di edifici civili e religiosi. Ma
l’opera per la quale è maggiormente noto è la sua raccolta di “Vite de’
più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani da Cimabue a’
tempi nostri” pubblicata in una prima edizione nel 1550 e in seconda,
accresciuta, nel 1568. E’ un’opera fondamentale per la conoscenza della
storia dell’arte di ben tre secoli e costituisce un monumento di
storiografia artistica a cui attingono da sempre critici e storici. Le
biografie sono una miniera di informazioni storiche, artistiche,
personali, c’è un solo difetto: la visione “toscanocentrica” dell’autore
che pretende attribuire il meglio di quanto prodotto in Italia in quei
tempi ad artisti nati o comunque pesantemente formati in Toscana, gli
artisti di altre regioni vengono citati meno diffusamente ponendo,
quando possibile, l’accento sui loro lati negativi. La tentazione a
considerare il Rinascimento come un fenomeno prettamente Fiorentino con
ulteriori sviluppi a Roma è stato seguito dalla storiografia d’arte fino
a pochi anni fa ma ora sta emergendo la tendenza a rivalutare esperienze
artistiche che si svilupparono in altre parti d’Italia con
caratteristiche peculiari ma non per questo meno pregevoli. Ci sono
stati recentemente studi e mostre con oggetto: i pittori del ‘400 a
Camerino, Matteo da Gualdo, i pittori del Rinascimento a Sanseverino,
Perugino, ed altre, che esaminano opere ed artisti finora definiti
provinciali riscoprendone bellezza e valori. In questo filone Foligno ha
inteso celebrare il suo “Nicolaus pictor” e cioè Nicolò Liberatore
(1433-1502), definito l’Alunno proprio dal Vasari, massima gloria locale
in campo artistico. Cresciuto in un ambiente che ancora si compiaceva
delle raffinatezze del Gotico Internazionale cominciò ad accostarsi ai
modi di Benozzo Bozzoli entrando successivamente in contatto con
Vivarini e Crivelli che lo iniziarono all’uso veneto del colore, allora
celebratissimo. Si distinse per precisione del disegno, esattezza della
riproduzione, ricerca espressiva con punte di drammaticità. Fu artista
di grande levatura anche se diverso da altri e, come dice lo Zeri,
“parallelo” al più noto Rinascimento tosco-romano e creatore di una
alternativa intuitiva e fantastica all’aspetto più razionale dei
fiorentini legati allo studio e all’interpretazione dei classici latini
e greci. Nella seconda metà del XV secolo Foligno visse sotto la
signoria dei Trinci, che per imitare le maggiori casate vicine, tennero
corte brillante ed ebbero l’Alunno come loro protetto. Al secondo piano
di Palazzo Trinci si tiene una mostra che raccoglie molte opere sparse
per chiese, palazzi e musei dell’Umbria e che ripercorre il percorso
artistico di Nicolaus terminando con le ultime opere del figlio
Lattanzio e della bottega. Come è ormai abitudine in molte mostre sono
previsti itinerari pittoreschi in città tra cui quello alla casa natale
dell’artista sopravvissuta perché inglobata in un monastero e presso
alcune chiese in cui il pittore ha operato. Altri itinerari si svolgono
in piccoli centri umbri, Nocera, Spello, Gualdo Tadino, Lugnano in
Teverina, dove sono presenti opere dell’Alunno. Sicuramente una pittura
provinciale ma altrettanto sicuramente valida come quella di pittori
molto più famosi.
Roberto Filippi
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