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oltre l'arte
2004

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario


  

ARTE PER I RE
Capolavori del '700 dalla Galleria Statale di Dresda
Dal 28 maggio al 12 settembre

Udine
Chiesa di S.Francesco

Orario:
dalle 10 alle 20
lunedì chiuso

Informazioni:
Tel. 0432/297954 - 279440
www.provincia.udine.it


 

DOV’È DRESDA?

Dresda è una città tedesca situata sulle rive del fiume Elba, di antica origine divenne nel tardo ‘400 sede di una dinastia che costituì uno stato autonomo, il regno di Sassonia, il cui capo era uno dei sette Grandi Elettori, tre ecclesiastici e quattro laici, che eleggevano il titolare del Sacro Romano Impero. Nel XVIII secolo ebbe un periodo di grande splendore per opera dei suoi sovrani della famiglia dei Wettin che la ampliarono e la abbellirono. Divenne un grande centro artistico e culturale conosciuto come la “Firenze dell’Elba”; decadde con l’occupazione napoleonica e successivamente quando entrò a far parte dell’Impero Germanico, pur mantenendo una certa autonomia. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu, tra il 13 e il 16 febbraio 1945, devastata da una serie di bombardamenti anglo- americani che praticamente la rasero a zero facendo oltre 200.000 morti. Inserita nell’ora defunta Repubblica Democratica Tedesca la città iniziò un lento recupero ricostruendo quanto possibile degli antichi monumenti e cercando di tornare all’antico splendore; nel 2002 l’Elba straripò e allagò l’intera città mettendo in pericolo il più importante centro artistico, la Gemaldegalerie, la Pinacoteca, che fu salvata spostando velocemente i quadri nei piani superiori. E’ uno dei più prestigiosi musei d’Europa ricco di oltre 2000 dipinti di gran qualità; la parte più antica della raccolta risale al primo ‘500 e all’Elettore Federico mecenate di Durer e Cranach ma il massimo incremento fu raggiunto tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento con gli Elettori Federico Augusto I, detto il Forte, ed il figlio Federico Augusto II più noti con i numerali II e III come re elettivi di Polonia, grandi raccoglitori e collezionisti di opere d’arte soprattutto italiane. I due Grandi Elettori, che furono anche sovrani di Polonia, dove il re veniva eletto a vita dalla Dieta, una specie di parlamento del nobili polacchi, e dovettero convertirsi al cattolicesimo, vissero a cavallo dell’ultimo barocco e dell’inizio dello sviluppo dell’illuminismo e del rococò; fu un’epoca di grande tensione culturale che portò la città tedesca ad allinearsi alle allora grandi capitali dell’arte. I due re, ed anche i loro successori, convogliarono a Dresda una gran quantità di capolavori acquistati all’estero, specie in Italia, e furono grandi mecenati di pittori tedeschi ispirati alle mode artistiche dell’epoca che facevano capo a Roma, declinante, e a Parigi, emergente. Dopo essere stata un po’ in ombra durante il quasi mezzo secolo della DDR la Galleria è tornata ad occupare il posto che merita nel panorama artistico mondiale e, dopo la disastrosa alluvione del 2002, è stata ospite di molte mostre ad Amburgo, Londra; Colonia, Berlino ed ora si è spostata ad Udine dove a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune, con l’intervento della Regione e dei Musei Civici e con la sponsorizzazione di banche ed enti locali, è presentata “ Arte per i Re. Capolavori del ‘700 della Galleria Statale di Dresda” . Sono esposti oltre 130 dipinti in rappresentanza di quanto contenuto nella Galleria e come esempio della pittura del XVIII secolo, ci sono opere di grandi pittori tedeschi, forse a noi poco noti ma di grande valore, Dietrich, Thiele, Klengel, Mengs, di francesi importantissimi per la storia dell’arte come Watteau e de Silvestre e di italiani celebri all’epoca per la pittura di paesaggio, Bellotto e Cataletto, e di ritratto, Diziani e Rotari; ospiti anche quadri di Ricci, Crespi e Tiepolo. Tutti i generi sono rappresentati: pittura religiosa, mitologica, storica, scorci di città e paesaggi agresti, ritratti, pastelli, uno spaccato di alto livello che mostra la ricchezza, la potenza, la passione artistica dei Grandi Elettori e il loro desiderio di portare la Firenze dell’Elba al livello della Firenze dell’Arno.

Roberto Filippi