GESÙ SECONDO MARIA
Sacra performance
3 e 4 aprile 2004
Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani
via Giulia 34
Roma
Associazione Era – Dea
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ECCLESIA TEATRALITÀ
È imbarazzante scrivere di un evento che al momento della letture non è
più possibile vedere; due sole serate che Rosa Di Brigida ha dedicato,
nella chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani a Roma, alla sua visione
della passione di Gesù.
La speranza è quella di poter risentir parlare ancora di questa
performance ricca d’intensità interpretativa.
Il testo che Di Brigida tende a sviluppare su due livelli narrativi: la
realtà del momento del racconto al quale le altre interpreti cercano di
ricondurre Maria e il labirinto melanconico nel quale quest’ultima si
sta perdendo, “sognando” di poter modificare il corso degli eventi,
evitando lo scopo per il quale Gesù si era fatto uomo, è
l’interpretazione al femminile dei Vangeli della Passione.
Il rapporto tra madre e figlio, Rosa Di Brigida, lo ripercorre,
evidenziando il dolore di Maria nel dover partecipare al sacrificio di
Gesù e chiedersi il perché, mentre intorno lei le altre donne (Maria di
Magdala, la madre Anna e Sara) cercano di non farle spezzare quel
sottile filo che la lega alla realtà.
Una realtà che, dopo la morte, conduce alla resurrezione.
La performance è coinvolgente nell’interpretazione e nella messa in
scena: la poliedrica personalità di Rosa Di Brigida appare in tutta la
sua complessità, non solo nella scrittura, ma anche nella realizzazione
pittorico-sartoriale nelle vesti, oltre che nella recitazione e nella
regia.
La sua Maria è sofferente e sognatrice, calata in un lavoro globale e
interdisciplinario, come ogni suo impegno creativo, proponendo un
ecclesiale rappresentazione del ruolo di madre, già precedentemente
indagato in teatro e nella pittura, con una sottolineatura di melodie
napoletane, forse un omaggio al luogo o un scelta della calda voce
interpretativa che Miranda Martino offre nel ruolo di Anna, per rendere
musicale, se mai ci fosse stato bisogno, la prosa di alcuni brani del
testo.
Tra le sonorità mediorientali, vibrate da Tiziano Carfora, e
l’interpretazione di Rosa Balivo (Maria di Magdala) e di Anahid Girotti
(Sara), un’evidenza: c’è chi esibisce una forzata gioiosità, mostrando
un smagliante sorriso che non indietreggia di un passo, per la sua
luminosità, davanti all’oscurità.
Gianleonardo Latini
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