I VOLTI DEL POTERE
Dal 23 marzo al 19 maggio 2004
Ariccia (Roma)
Palazzo Chigi
Piazza di Corte 14
Orario:
dal martedì alla domenica
dalle 10 alle 19
(ultimo ingresso ore 19.00)
chiuso il lunedì
Informazioni:
Tel. 06/9330053
www.palazzochigiariccia.com
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I VOLTI GRIFAGNI DEL
POTERE
Lo scorso anno era stata presentata una mostra, di largo successo, sulle
“Donne di Roma”, quest’anno il Centro Europeo per il Turismo, la Cultura
e lo Spettacolo e l ’Assessorato alla Cultura della Provincia di Roma
espongono, a Palazzo Chigi di Ariccia, “I volti del potere. Ritratti di
uomini illustri a Roma dall’Impero Romano al Neoclassicismo”. La par
condicio è rispettata con due belle mostra piacevoli a vedersi e
scientificamente accurate.
Attraverso una lunga serie di effigi, dipinte, scolpite, incise,
disegnate, passano i volti di molti uomini che hanno fatto la storia con
la caratteristica di essere legati a Roma e alla sua Provincia come gli
imperatori Domiziano, Adriano, Settimio Severo che frequentarono Tivoli,
Albalonga, Aricia.
Accanto a loro Santi, Pontefici, artisti, principi, condottieri,
cardinali, ambasciatori, le cui effigi talvolta sono un antico ricordo
dei libri di scuola, campeggiano nella mostra permettendo finalmente una
visione dal vivo. Parte delle opere esposte è inedita e proviene dalle
raccolte principesche dei Boncompagni-Ludovisi, dei Torlonia, dei Chigi,
dei Sacchetti, degli Odescalchi e da collezioni private. Sono frutto
dell’attività di artisti insigni come il Bernini, il Borgognone, Mattia
Preti, Domenichino, Algardi, Maratti, Baciccio, Batoni per arrivare con
il Canova alle soglie del neoclassicismo dopo essere passati per i vari
stili dal tardo cinquecento alla fine del settecento.
Due chicche da segnalare, un inedito autoritratto del Bernini in veste
di Alessandro Magno da lui dipinto verso i vent’anni come approccio alla
sua visione di ritratto eroico poi tante volte ripetuto e il “Pasce meas
oves” del Baciccio della Galleria d’Arte Antica di Cosenza.
Una carrellata di immagini note e meno note con volti solenni di uomini
consci del loro potere e della loro posizione sociale, che guardano
fieramente il visitatore quasi ammonendolo ad avvicinarsi con la
rispettosa deferenza dovuta a personaggi di tal rango. Particolarmente
adeguato all’importanza delle opere esposte è il Palazzo Chigi di
Ariccia, capolavoro del fasto barocco; fu costruito alla metà del XVII
secolo dal Bernini per la famiglia del Papa regnante Alessandro VII
utilizzando come base una precedente rocca dei Savelli.
E’ un quadrilatero con quattro torrioni angolari che gli danno un
aspetto imponente, alle spalle ha un parco selvaggio di grande bellezza;
l’interno mantiene quasi intatto l’arredo originale con sale con parati
in cuoio lavorato all’uso secentesco spagnolo, mobili d’epoca, busti
marmorei, dipinti, alcuni dei quali di importanti autori, notevole un
affresco in sanguigna, unico, del Bernini nella Cappella. Conservato dai
Chigi fino ad una ventina di anni fa è stato acquistato dal Comune di
Ariccia che lo ha restaurato aprendolo al pubblico e utilizzandolo per
mostre di alto livello sempre più o meno legate al fascino del Barocco.
Roberto Filippi
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