NICOLA DE MARIA
NANNI BALESTRINI
ELISABETTA BENASSI
PASCALE MARTHINE TAYOU
Dal 31 gennaio al 9 maggio 2004
Roma
MACRO
Via Reggio Emilia 54
Orario:
da martedì a domenica
9.00 - 19.00
festività
9.00 - 14.00
(lunedì chiuso)
Biglietto:
intero € 5,20
ridotto € 4,20
Informazioni:
Tel. 06/6710.7900
www.comune.roma.it/macro
Servizi didattici:
Tel. 06/6710.7923/25
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SCRITTURA E VISIONI DI SCRITTURA
Capita che l’esterofilia espositiva possa essere messa da parte per
qualche mese e scoprire che anche l’Italia può vantare qualche artista
degno di essere proposto. Banale affermazione? No! Il panorama artistico
contemporaneo presta molta attenzione ai creatori stranieri e, forse,
non a sufficienza alla nostra contemporaneità, ma per questa volta Macro
vuol stupire col proporre la gioia “fanciullesca” e romantica di Nicola
De Maria. Una dimostrazione di alta professionalità dell’artista
campano, con il realizzare in poco più di venti giorni quattro
coinvolgenti lavori murali, dedicati ai temi più significativi della sua
poetica, fatta di segni pittorici che appaiono come una scrittura.
Grandi ambienti pittorici (4x8 metri), realizzate in situ, ai quali si
aggiunge una selezione di opere su tela che supportano la lettura del
percorso artistico di Nicola De Maria sia da un punto di vista tematico
che cronologico.
A sottolineare il ritrovato interesse per l’arte della cultura italiana
la presenza negli stessi spazi di Nanni Balestrini, uno dei fondatori
del movimento letterario Gruppo 63, con alcune sue installazioni che
giocano sulla contaminazione tra linguaggio poetico ed arti visive.
Tutto è stato già scritto, come afferma Balestrino, basta estrapolare
frasi o monconi di parole dal contesto per essere ricomposte visualmente
ed ecco le "Colonne verbali", il termine “colonne” è inteso più come
tipografico che per un vero sviluppo verticale, rendono la scrittura
immagine e dialogano con l’immagine della scrittura dei quadri di De
Maria.
A completare la proposta per l’inizio del nuovo anno espositivo della
Macro, due giovani artisti del video: Elisabetta Benassi e Pascale
Marthine Tayou. Elisabetta Benassi, con il suo "Tutti morimmo a stento",
si presenta nella propria città con un progetto ambizioso in cui
confluiscono diversi motivi maturati negli ultimi anni della propria
attività. In una sorta di parabola della civiltà tecnologica e della
minaccia di un suo cieco procedere verso un drammatico fallimento, i
protagonisti del nuovo lavoro di Elisabetta Benassi sono degli uomini
dotati di protesi progettate dall'artista in modo da trasformarli in
odierne figure mitologiche, umanoidi che prestano il proprio corpo a una
fusione con macchine a motore: "motomen" secondo la definizione
dell'artista che in una cupa arena sono gli attori di una tragedia
annunciata.
Pascale Marthine Tayou, artista del Camerum trapiantato in Belgio,
espone un nuovo lavoro creato appositamente per il Macro: "Omnes Viae
Romam Ducunt" (Tutte le Vie portano a Roma), un progetto in divenire
focalizzato sulla possibilità di incontro tra famiglia, emigrazione,
tradizioni e religioni differenti, che richiama parte dei temi
ricorrenti nel lavoro dell'artista. L'opera prende spunto da una lettera
scritta alla madre in Camerun invitandola a venire a Roma.
L'installazione composta da fotografie e filmati è come un allestimento
teatrale dell'invito rivolto alla madre, in attesa di una risposta. In
un secondo momento sarà presentato il film con la narrazione della
visita della madre a Roma.
Gianleonardo Latini |