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oltre l'arte
2003

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




LA MEMORIA DEI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA
“Non omnis moriar”
Non morirò del tutto

Dal 4 novembre 2003 al 18 aprile 2004

Roma
Museo Centrale del Risorgimento (Vittoriano)

Orario:
da lunedì a domenica
dalle 9,30 alle 17,00

Ingresso gratuito

Informazioni:
Tel. 06/6793598 – 6793526

Catalogo:
editore Istituto per la storia del Risorgimento Italiano
€ 15,00



 

I RICORDI DELLA GRANDE GUERRA

“e con i fanti combatteron l’onde” così dice un verso della Canzone del Piave. E combatterono i fanti e con loro tutti gli altri appartenenti alle Forze Armate del Regno d’Italia; dalle “radiose” giornate del maggio 1915 al vittorioso novembre del 1918 milioni di italiani indossarono le stellette, decine di classi furono mobilitate, dagli ultraquarantenni della territoriale ai “ragazzi del ‘99”; centinaia di migliaia di soldati-contadini inquadrati da ufficiali-studenti si lanciarono caparbiamente e assurdamente all’attacco delle munite posizioni austriache. Le undici battaglie dell’Isonzo, la spedizione punitiva degli Altopiani, le dure lotte sul Grappa, sull’Adamello, sull’Ortigara, sul Carso, la rotta di Caporetto, la resistenza sul Piave, l’offensiva di Vittorio Veneto, riempirono innumerevoli cimiteri di guerra. Alla fine si contarono oltre 650.000 morti, più di un milione di mutilati ed invalidi ed anche cifre tragiche e vergognose: centinaia di migliaia di disertori, migliaia di autolesionisti, centinaia di fucilati per vera o supposta codardia. Non tutti fra i milioni di mobilitati riuscirono a resistere al tremendo stress della guerra di trincea, al rischio continuo, all’allucinante assalto contro mitragliatrici e reticolati, ma il grosso combatté con onore per la Patria e per il Re. Al ricordo ormai lontano dei tanti morti di oltre ottanta anni fa è dedicata, al Vittoriano, la mostra “non omnis moriar” (non morirò del tutto, per i quasi tutti che ormai non conoscono il latino) che, attraverso un centinaio di opere esposte, ricorda il culto dei morti della Grande Guerra come si sviluppò durante la guerra e subito dopo. Sono piccole cose, generalmente di carattere privato, come opuscoli di necrologio, annunci mortuari, ricordi di caduti, dovuti alle famiglie, alle scuole, ad associazioni di cui il caduto faceva parte. Nelle vetrine della mostra si allineano anche piccoli oggetti, riviste, fotografie, quadretti, disegni, diari di guerra, documenti; in alcuni casi disegni e illustrazioni sono opera di artisti di valore, Carpi, Bucci, Pisani, Beltrame e fanno rivivere l’atmosfera della piccola Italia borghese di quegli anni coniugando il dolore, l’orgoglio, la speranza di vittoria, la fierezza di aver compiuto il proprio dovere. In occasione della mostra è stato anche presentato un libro di Fabrizio Dolci e Oliver Janz dal titolo “Non omnis moriar. Gli opuscoli di necrologio per i caduti italiani nella Grande Guerra”. E’ una mostra piccola ma interessante che si visita con attenzione e raccoglimento, con il pensiero rivolto a coloro che quei documenti scrissero o ispirarono e pensando, oltre ai caduti della Grande Guerra, a tutti gli italiani che, dalle prime battaglie del Risorgimento agli eventi iracheni di pochi giorni fa, hanno dato la vita, più o meno volentieri, ma sempre e comunque per adempiere al loro dovere e per l’onore loro e dell’Italia.

Roberto Filippi