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oltre l'arte
2003

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




LEONARDO..
La Madonna Litta dall’Ermitage di San Pietroburgo

Dal 7 novembre al 10 dicembre 2003

Roma
Palazzo del Quirinale - Sala delle Bandiere
Piazza del Quirinale

Orario:
Tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,30 - dalle 16,00 alle 19,00
Sabato sino alle 21,00 - Domenica dalle 8,30 alle 12,00
(Chiuso il 9, 24, 26, 27 novembre 2003)

Ingresso:
gratuito senza prenotazione


Dal 15 dicembre 2003 al 15 gennaio 2004
Venezia
Palazzo Ducale - Appartamento del Doge (Sala degli Scarlatti)

Orario:
Tutti i giorni dalle 9,00 alle 17,00 ultimo ingresso ore 16,00
(Chiuso il 25 dicembre 2003 e 1 gennaio 2004)

Ingresso:
gratuito per i residenti del Comune di Venezia


 

CAPOLAVORI DAL GRANDE FREDDO

C’è un ospite d’onore al Quirinale dal 7 novembre  al 10 dicembre; è un piccolo quadro noto come la “Madonna Litta”proveniente dal Museo dell’ Ermitage di San Pietroburgo e attribuito a Leonardo da Vinci. Il dipinto si trova in Russia dal 1865, dopo essere stato acquistato a Milano dallo Zar Alessandro II° e sin da allora ha dato filo da torcere a studiosi e critici d’arte che disputano sull’autenticità del quadro da alcuni attribuito a Leonardo da altri a suoi allievi conosciuti o sconosciuti. Anche il supposto autore è del resto figura con aspetti poco conosciuti e fascinosi: pittore, architetto, scultore, scrittore, scienziato, ingegnere militare, creatore di un’arte nuova, ricercatore in ogni campo della scienza, genio universale, Leonardo nacque a Vinci, presso Firenze, nel 1452, figlio illegittimo di un notaio ma ben educato e allevato; nel 1469 entrò nella bottega del Verrocchio mettendosi in proprio alcuni anni dopo e dipingendo quadri celebri come la “Madonna Dreyfus”, ora a Washigton, la “Benois” a San Pietroburgo, “dei Fiori” a Monaco, il “San Girolamo”, incompleto, ai Musei Vaticani. Passò poi a Milano dove rimase per molti anni al servizio di Ludovico il Moro e qui dipinse la “Vergine delle Rocce” il “Cenacolo”, la “Dama dell’Ermellino” la “Belle Ferroniere”, preparò la fusione di una gigantesca statua bronzea equestre di Francesco Sforza, ora non più esistente, si dedicò all’architettura militare e agli apparati effimeri per le feste ducali, progettò lavori di idraulica e di bonifica divenendo uno dei più ascoltati consiglieri del Moro finché questi non fu deposto dai Francesi nel 1499. Peregrinò per l’Italia ponendo il suo genio e la sua opera al servizio dei vari Signori dipingendo a Firenze la “Battaglia di Anghiari”,ora distrutta, ed iniziando il suo quadro più famoso, la “Gioconda”. Nel 1517 fu invitato in Francia dal re Francesco I° e lavorò a corte morendo infine nel 1519 nel Castello di Amboise. La sua tomba, in una chiesa, fu distrutta nel corso di guerre religiose in Francia tra il ‘500 e il ‘600. Lasciò una notevole produzione: pochi dipinti ma una massa di scritti e disegni per migliaia di fogli; i suoi quadri, non numerosi e sovente mal ridotti, sono da molto tempo oggetto di dispute sull’autenticità : Alcuni sono incompleti, altri come il “Cenacolo” molto danneggiati dall’uso di tecniche inventate dall’artista rivelatisi ben presto non idonee. Tutti comunque presentano la caratteristica di avere toni di luce e d’ombra che disegnano lo spazio ed una fluidità di tinte che crea colori fantastici. La nostra “Madonna Litta” è oggetto di forti dubbi sulla sua attribuzione a Leonardo e c’è chi la assegna a vari allievi e seguaci ma non ci sono prove né a favore né contro; ufficialmente è di Leonardo e come tale è giunta a Roma, sarà poi a Venezia dal 15 dicembre al 15 gennaio per festeggiare l’apertura del restaurato Teatro de La Fenice, quale accompagnatrice del Presidente della Repubblica Russa in visita ufficiale in Italia. E’ un quadro piccolo che mostra una dolcissima Madonna che allatta un paffuto Bambino mentre due finestre si aprono su un lontano paesaggio incantato. Il dipinto, esposto in una teca di cristallo, è di modeste dimensioni, 42x33 cm. Ed era in origine olio su tavola, nel 1865, dopo l’acquisto, fu trasferito su tela. Il suo percorso storico pare abbia inizio a Venezia da dove passò, nel primo settecento, a Milano peregrinando fra varie collezioni fino a quella dei Litta da cui ebbe il nome. L’autore, chiunque sia stato, è persona dotata di ottima tecnica, di gran gusto per il colore, di squisita e profonda sensibilità. L’intera impresa è stata sponsorizzata da Banca Intesa con l’apporto di Assicurazioni Generali, dell’Aeronautica Militare e delle Presidenza della Repubblica. 

Roberto Filippi