PERUGINO
Divin pittore
Dal 28 febbraio al 18 luglio 2004
Umbria
Orari:
Biglietti:
Catalogo:
Informazioni:
tel. 02/54919
www.perugino.net
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UN GRAN TALENTO UMBRO
Pietro Vannucci nacque a Città della Pieve intorno al 1448 e in giovane
età si recò a Firenze iniziando a collaborare nella bottega del
Verrocchio dove ebbe contatti con Piero della Francesca, Botticelli,
Pollaiolo, Signorelli, Pinturicchio, Ghirlandaio; con alcuni di loro fu
chiamato da Papa Sisto IV , verso il 1480, ad affrescare le pareti della
Cappella Sistina, sua è la celebre “Consegna delle chiavi” con grande
nitore ed imponenza dell’impianto in suggestivo accordo con il
diffondersi della luce. Divenuto famoso lavorò a Firenze e nella sua
bottega fu allievo il giovane Raffaello che influenzò il maestro
determinando un palese rinnovamento dello stile che si tradusse in una
maggiore brillantezza cromatica ed in una più accentuata flessuosità del
disegno. Col passare del tempo la pittura del Vannucci cominciò a
seguire uno schema compositivo abbastanza ripetitivo senza peraltro
perdere le sue grandi qualità tecniche. Invecchiato e tagliato fuori
dalle committenze più prestigiose si ridusse a lavorare in piccoli
centri umbri come Città di Castello, Spello, Trevi, Fontignano dove morì
nel 1523 dopo una vita per l’epoca lunga ed operosa. Abbiamo finora
parlato di un celebre pittore molto più noto come il “Perugino”. Fu
artista di grande talento e di larga fama, lodato, ammirato, imitato;
per decenni i suoi paesaggi sereni, trasparenti, cristallini, le sue
armonie di colori, le immagini delicate e solenni, le sue Madonne dai
volti dolcissimi, fecero scuola. Poi una certa eclissi, nuovi stili,
Raffaello e soprattutto Michelangelo con la sua arte possente lo
relegarono in provincia al servizio di committenti attardati e
nostalgici. Ma la sua fama restò sempre altissima. Per ricordarlo il
Ministero, la Soprintendenza, la Regione Umbria, la Provincia, il Comune
e l’Università di Perugina, con l’appoggio finanziario di molti sponsor,
soprattutto bancari, gli hanno praticamente dedicato l’anno 2004, anche
se non legato ad alcuna data precisa nella vita dell’artista. Sarà un
evento di grandissima rilevanza, di estremo spessore scientifico, e si
spera con un’ottima ricaduta di visite e presenze. Si articolerà su sei
mostre, che iniziano a febbraio per chiudersi a luglio, di cui tre a
Perugina, la prima “Perugino divin pittore” presso la Galleria Nazionale
dell’Umbria, la seconda “La miniatura in Umbria tra il XV° e il XVI°
secolo” al Monastero di San Pietro, la terza “La fortuna e il mito” a
Rocca Paolina; le altre a Città della Pieve “Perugino e il paesaggio”, a
Deruta “La ceramica umbra al tempo del Perugino” a Corciano “perugino
pittore devozionale”. Alla mostra si aggiungeranno sedici itinerari che
permetteranno di ammirare le opere inamovibili peruginesche a cominciare
dal Collegio del Cambio in città ed affreschi e dipinti che si trovano a
Fontignano, Bettona, Foligno, Spello, Montefalco, Trevi ed in altri
centri; a forgiano poi si avrà una iniziativa collaterale dal titolo “Il
vino, l’olio, la terra. Dal territorio alla tavola all’età del
Perugino”, si accenna non tanto velatamente alla possibilità di
integrare gli itinerari artistici con itinerari gastronomici. La mostra
più importante sarà comunque quella di Perugia dove verranno esposte
oltre cento opere tra tavole e disegni per oltre la metà provenienti da
musei esteri; presenti anche dipinti di raccolte private finora
praticamente sconosciuti. La mostra, come è d’uso, ha permesso il
restauro di molte opere del Perugino, generalmente polittici di lontana
ascendenza gotica, che le vicende della storia hanno smembrato e
disperso in differenti raccolte. Una serie di eventi di grande risonanza
che renderanno il giusto riconoscimento ad un ottimo artista.
Roberto Filippi
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