TESORI DEL MARCHESATO PALEOLOGO
Dal 19 ottobre all'8 dicembre 2003
Alba (Cuneo)
Fondazione Ferrero
Strada di Mezzo 44
Orario:
dalle 15 alle 19
Ingresso:
gratuito
Informazioni:
Tel. 0173/295029
www.fondazioneferrero.it
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LA CONTRORIFORMA CHE PASSA
PER LE LANGHE
Il Monferrato è una zona collinare del Piemonte compresa fra il Po, le
Langhe, la Bormida e il Tanaro, attualmente è compresa nelle province di
Asti ed Alessandria; è un insieme di rilievi collinari poco elevati,
coltivati a vigne che danno vini dai nomi e dalle qualità di pregio,
altra risorsa economica della zona è il tartufo bianco. I centri
principali sono Alba, Acqui, Valenza, Casale. La storia del Monferrato è
lunga e interessante: si inizia con un feudo concesso nel X secolo
dall’Imperatore Ottone I ad Aleramo, capostipite di una dinastia che si
insediò in quell’angolo di Piemonte iniziando una continua e dinamica
politica di espansione. I Marchesi parteciparono a varie Crociate e
spesso tra i XII e XIII secolo si dovettero scontrare con i Comuni
appena formati di Asti, Vercelli, Alessandria; il Marchese Guglielmo VII
Lungaspada lottò contro i Visconti, i Savoia, la Repubblica di Genova.
All’inizio del ‘300 la linea maschile degli Aleramici si estinse e,
tramite una discendente femminile sposata all’Imperatore d’Oriente, il
marchesato passò ad un figlio cadetto dell’imperatore che fu il primo
del ramo detto dei Paleologi che continuò la politica di contrasto con i
vicini che diventavano sempre più forti. Nel ‘400, durante il
Rinascimento, il Marchesato fu sede di una corte fastosa ed aperta ai
nuovi sviluppi culturali anche se ai confini erano sempre più minacciosi
i Savoia e gli Sforza. Nel 1533 si estinse la linea maschile dei
Paleologi e l’imperatore Carlo V, assegnò il feudo al Duca di Mantova
Federico II° Gonzaga marito di Margherita, ultima discendente della
casata. La nuova dinastia, che si trovò a dominare su uno stato spezzato
in due tronconi, iniziò una politica di sfruttamento del Monferrato
creando uno stato di tensione aizzato dalle trame dei Savoia. La guerra
che portò al potere a Mantova la dinastia cadetta dei Gonzaga Nevers nel
1628/31 devastò il Monferrato e Luigi XIV di Francia occupò Casale dal
1681 al 1703; ai primi del ‘700 con la Pace di Utrecht l’intera regione
venne unita ai domini dei Savoia seguendo da allora le sorti e la storia
del Piemonte. Tanti secoli di storia travagliata hanno lasciato il segno
e molte opere d’arte rimangono a ricordo delle dinastie che dominarono
sul Monferrato e che arricchirono la città e le chiese dei loro
territori grazie all’opera di artisti locali e di altre provenienze. Ad
Alba, nel cuore dell’antico marchesato, esiste da venti anni la
Fondazione Ferrero che tra i suoi fini ha anche quello di ricordare la
storia della città, del marchesato e dei suoi signori e ha promosso una
mostra dal titolo “Tesori del Marchesato Paleologo” che espone opere che
testimoniano il percorso storico artistico del Monferrato tra il
quattrocento e il settecento. Si inizia con il tardo ‘400 ed una Pietà
dello Spanzotti per passare poi al ‘500 con opere del Moncalvo e al ‘600
con pittori influenzati dallo stile caravaggesco, numerosi i dipinti del
‘700 vi varie scuole. Sono esposte anche altre opere d’arte tra le quali
antiche pianete ricamate, un piccolo Crocifisso trecentesco, numerose
oreficerie di varie epoche con tratti di alta qualità. La mostra, come
sta diventando consueto, è stata l’occasione di accurati restauri e di
studi approfonditi che hanno permesso di migliorare lo stato della
conoscenza su opere d’arte ed autori. Alla mostra verranno affiancati
una serie di itinerari nel territorio con visite a borghi, castelli,
santuari, conventi collegati idealmente alle opere esposte nonché ad
edifici e chiese nelle città di Alba e di Casale. Si suggerisce di
integrare con itinerari gastronomici dato che il Monferrato è patria di
numerose specialità alimentari di gran pregio.
Roberto Filippi
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