VINCENZO SCAMOZZI
(1548-1616)
Vicenza
Museo Palladio - Palazzo Barbaran da Porto
(contrà Porti 11)
dal 6 settembre 2003 all’11 gennaio 2004
Orario:
tutti i giorni ore 10-18
lunedì escluso
Ingresso:
intero 5 Euro
ridotto 3 Euro
gruppi, università e scuole
2 Euro
Catalogo:
Marsilio Editori
Informazioni:
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Tel. 0444/323014
sito: www.cisapalladio.org
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ARCHITETTURA È SCIENZA
Vicenza ha dato i natali a due fra i più importanti architetti del
Rinascimento: uno è il celebrato Andrea Palladio (1508-1580) grande
costruttore, notissimo in Italia e nel Nord Europa, teorico di
architettura ed autore di trattati, l’altro, un po’ messo in ombra dal
primo, è Vincenzo Scamozzi (1548-1616) suo allievo in anni giovanili,
continuatore della sua arte, tramite fra gli stili del Rinascimento e
quelli del primo seicento. Lo Scamozzi si formò studiando l’opera del
Serlio e del Palladio e giovanissimo progettò un palazzo a Vicenza, si
trasferì poi a Venezia dove nel 1587 costruì le Procuratie Nuove a
Piazza San Marco e allestì nella Libreria Marciana la collezione di
statue donata allo Stato dalla famiglia Grimani. Lavorò anche a
Sabbioneta dove per conto di Vespasiano Gonzaga progettò il Teatro e a
Vicenza dove nel Teatro Olimpico, del Palladio, inserì prospettive
lignee rappresentanti le sette vie di Tebe. Uno dei suoi capolavori è la
Villa nota come la Rocca Pisana a Lonigo, sulle colline vicentine, ideò
poi la “barchessa” di Villa Capra e la chiesa di San Gaetano a Padova.
Alla fine del secolo lavorò in Polonia, Francia, Svezia, e a Salisburgo
nel 1604 progettò la Cattedrale e il Palazzo Vescovile; negli ultimi
anni di vita costruì il Palazzo Priuli a Padova, il Palazzo Contarini a
Venezia ed alcune ville. Oltre che a questa sua indefessa attività
pratica si dedicò all’aspetto teorico della sua arte scrivendo i
“Discorsi sopra le antichità di Roma” ed il trattato “Dell’Idea
dell’architettura universale” che elabora per la prima volta la teoria
che l’architettura non ha come fondamento l’imitazione della natura ma
pure forme mentali. Il suo influsso fu grandissimo non solo in Italia ma
anche nell’Europa settentrionale per il seicento e il settecento
legandosi all’incipiente neo classicismo; particolare interesse destò
nei Paesi Bassi dove il suo trattato fu tradotto, studiato, applicato. A
Vicenza opera da anni il Centro Internazionale di Architettura Andrea
Palladio che, per commemorare il sesto centenario dell’entrata della
città nella Repubblica Veneta, ha organizzato una serie di
manifestazioni : nel prossimo anno si avranno un convegno sulla Vicenza
del Rinascimento, una mostra sulla trasformazione del territorio agrario
vicentino ed una esposizione su “Andrea Palladio veneto, architetto
universale”. Per quest’anno è invece prevista la mostra “Architettura e
Scienza. Vincenzo Scamozzi” sponsorizzata dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona. Con un percorso che si
articola su sei sezioni è ripercorsa la vita e l’opera dell’architetto
attraverso l’esposizione di circa duecento opere di provenienza italiana
ed estera con modelli, stampe, disegni, sculture, libri; sono presenti
il corpus dei suoi disegni, manoscritti ed antiche edizioni dei suoi
trattati. Accanto alla mostra sono previsti itinerari di visita ad opere
“scamozziane” nelle campagne, aiutati da una guida che indica, per ogni
edificio, la localizzazione, gli orari d’apertura, le strade per
arrivarvi. E’ da notare che trattasi in assoluto della prima mostra
monografica sullo Scamozzi.
Roberto
Filippi
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