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oltre l'arte
2003

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




Roma

MAESTÀ DI ROMA
Da Napoleone all'unità d'Italia
Dal 5 marzo al 29 giugno 2003



UNIVERSALE ED ETERNA
Scuderie del Quirinale
via XXIV Maggio, 16
Tel. 06/39967500 - 696271
www.scuderiequirinale.it

CAPITALE MONDIALE DELLE ARTI
Galleria Nazionale d'Arte Moderna
v.le delle Belle Arti, 131
Tel. 06/322981
www.gnam.beniculturali.it/gnam

DA INGRES A DEGAS
Gli artisti francesi

Accademia di Francia a Villa Medici
viale Trinità dei Monti, 1/a
Tel. 06/67611
www.villamedici.it

Orario:
tutti i giorni
dalle 10 alle 20
venerdì e sabato
dalle 10 alle 23

Ingresso:
Euro 18 per il tris di mostre
Euro 9 per la singola mostra

Informazioni:
Tel. 06/39967500 - 06/322981




DA NAPOLEONE ALL'UNITÀ D'ITALIA

"Maestà di Roma" è una frase solenne e impegnativa, forse un po' pomposa, ma sicuramente veritiera quando si riferisce alla grande mostra che si tiene in città, divisa in tre parti in tre sedi diverse, e comprendente circa 600 pezzi provenienti da molti musei italiani ed esteri. Presso il Complesso delle Scuderie del Quirinale ci sarà "Universale ed Eterna" e tratterà della Roma ottocentesca vista attraverso capolavori di pittura, scultura, arti applicate: presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna si parlerà del ruolo di Roma, tra la fine del '700 e la fine dello Stato Pontificio, quale centro artistico egemone nell'Italia preunitaria, all'Accademia di Francia a Villa Medici saranno esposte opere di autori francesi, sia studenti che avevano vinto la borsa di studio del Prix de Rome che artisti ormai affermati.
Il periodo preso in esame dai curatori delle mostre copre un arco di poco più di settanta anni molto cruciali nella storia dell'arte in quanto è l'ultimo guizzo della Città Eterna come sede principale delle arti in Europa; lo era stata nel Rinascimento insieme a Firenze e Venezia, lo fu con il barocco per tutto il Seicento e lo ridivenne con l'affermarsi del neoclassicismo in cordiale antagonismo con Parigi.
La sonnolenta e arcadica capitale dello Stato Pontificio affascinava artisti e viaggiatori, anche quelli, specie di dura formazione calvinista, che avevano con lei una sorta di rapporto amore-odio; pittori e scultori affluivano a frotte per documentarsi sugli innumerevoli capolavori conservati in chiese e palazzi nobiliari, per riprodurre scorci di vita cittadina e agreste, per studiare gli antichi monumenti, allora molto più di adesso immersi nel tessuto edilizio urbano.
Grande importanza avevano le Accademie straniere dove i vari governi inviavano giovani artisti molto dotati per perfezionarsi nella pittura, scultura, disegno, architettura.
L'antica Accademia di San Luca, fondata nella metà del '500 era madre benigna per tutti, o quasi, ma grande prestigio aveva anche l'Accademia di Francia: era stata costituita nel 1666 dal Colbert su istruzioni di Luigi XIV° in un palazzo al Corso finché nel 1803 Napoleone acquistò la Villa Medici destinandola sede dell'Accademia. Per festeggiare il bicentenario dell'evento vi è stata organizzata la mostra "Da Ingres a Degas.
Artisti francesi a Roma" che ripercorre la storia di tanti giovani pensionnaires che vennero a Roma con la borsa di studio per un corso di tre anni che marcavano con una serie di opere che mostravano lo sviluppo della loro attività.
Sono rappresentate tutte le tendenze del primo ottocento: il classicismo, il romantico, il mitologico, il paesaggio, il pittoresco con opere di pittori che raggiunsero poi grande fama come Gericault, Degas, Corot, Ingres.
Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna con la mostra "Capitale delle Arti" si esamina la centralità di Roma nell'Italia dell'epoca, la vita degli artisti, la committenza locale e internazionale, la preponderanza di forti personalità come Canova, Thorvaldsen, Valadier, Camuccini, Hayez e tanti altri. "Universale ed Eterna" alle Scuderie del Quirinale è divisa in sezioni a tema che,con l'ausilio di molti capolavori, esaminano lo sviluppo di pittura, scultura, arti applicate.
Tra i numerosi quadri, sculture, disegni, stampe, fotografie, mosaici, oggetti d'arte minore, sono esposti il celebre "Sogno di Ossian" dipinto da Ingres per la stanza da letto di Napoleone, due "Veneri Italiche" scolpite da Canova e Thorvaldsen e messe a confronto per la prima volta, "Roma dal Vaticano" del Turner, "Ifigenia" di Feuerbach; si segue l'articolarsi della dialettica tra il classicismo, che affonda le sue radici nella riscoperta di un preteso e sognato passato, ed il nuovo spirito romantico che si rifà alle origini del cristianesimo, ai miti nordici, all'inconscio nebbioso opposto al solare linearismo ellenico-romano. Numerose istituzioni pubbliche italiane, i Musei Vaticani, l'Accademie Francaise, hanno cooperato per fornire ai visitatori un complesso di mostre di alta qualità che pongono l'accento su un periodo artistico spesso definito sprezzantemente: "purismo, accademismo, ottocento senz'anima" schiacciato tra il sontuoso barocco al tramonto e le nuove avanguardie che stravolsero il significato stesso dell'arte; è il riscatto di un'epoca che ebbe una sua altissima dignità artistica unita ad una perfezione tecnica purtroppo dimenticata. 

Roberto Filippi