ROMA
SUL DANUBIO
Da Aquileia a Carnuntum lungo la via dell'ambra
Dal 15 ottobre 2002 al 30 marzo 2003
Udine
Castello di Udine - Civici Musei
Orario:
dal martedì alla domenica
dalle 9,30 alle 12,30
dalle 15,00 alle 18,00
lunedì chiuso
Ingresso:
Intero: Euro 6
Ridotto: Euro 4
Scolaresche: Euro 2
Ridotto Abbonati del teatro Giovanni da Udine: Euro 5
il biglietto della mostra dà diritto all'ingresso alle
Gallerie di Storia e Arte del Castello
Informazioni:
Tel. 0432/511010 - 271591 - 502872
www.comune.udine.it
Catalogo:
Edizioni L'Erma di Bretschneider
in mostra Euro 25
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LA VIA
DELL'AMBRA
Cosa collega Aquileia, piccolo comune friulano, ad una
località sconosciuta di nome Carnuntum? Il filo
conduttore della ricerca si trova nella mostra che si
tiene nel Castello di Udine con il titolo:"Roma sul
Danubio. Da Aquileia a Carnuntum lungo la via
dell'ambra". Iniziamo quindi il nostro viaggio da un
angolo della pianura friulana ora nota più per i ricordi
della Grande Guerra che per la sua storia antica;
Aquileia nacque come colonia latina sul fiume Natisone,
allora chiamato Natissa e molto più ricco di acque,
quale avamposto per l'espansione romana verso l'Europa
orientale; divenne un importante centro commerciale
dotato di un grande porto fluviale che lo collegava agli
empori mercantili d'oriente e attraversato da due strade
lastricate, la Postumia e la Iulia Augusta. Fu capolinea
del traffico dell'ambra proveniente dalle rive del
Baltico, lavorata in città e riesportata in tutto
l'Impero, capoluogo della Regio Venetia et Histria fu
anche città militare, baluardo del confine orientale,
sede di rifornimenti e base di partenza di molte
operazioni. Coinvolta nelle tragiche vicende del IV° e
V° secolo d.C. fu devastata più volte fino alla
distruzione da parte degli Unni di Attila e i suoi
cittadini fuggirono nella laguna fondando piccoli abitati
che poi dettero origine a Venezia. Risorse nel medio evo
come sede di un celebre Patriarcato esteso fin quasi al
Danubio che però nel XIV° secolo cominciò ad essere
lentamente ridimensionato fino a sparire suddiviso tra
domini veneti e assurgici. Dei secoli d'oro rimangono
molti resti di edifici e del porto e soprattutto la
famosa basilica con splendidi pavimenti musivi del IV°
secolo; un ricchissimo museo archeologico raccoglie
reperti di vario tipo tra cui svariate steli funerarie di
legionari e marinai. L'altro capolinea del nostro viaggio
è Carnuntum, località sul Danubio ad est di Vienna, in
età romana importantissimo centro militare a protezione
del limes, con un porto fluviale, fondato in epoca
augustea e già utilizzato nel 6 d.C. da Tiberio come
base per le sue campagne contro i Germani. Fu grande
centro commerciale per i rapporti con le popolazioni
locali e porta d'ingresso dell'ambra del Baltico,
arricchito di molti edifici monumentali di cui rimangono
notevoli resti tra cui le terme e due anfiteatri,
costruiti uno nel I° l'altro nel II° secolo d. C., uno
per i militari l'altro per i civili; come tutte le città
romane di frontiera era costituita da tre nuclei,
l'accampamento militare, una baraccopoli per le famiglie,
un piccolo abitato di mercanti e artigiani. Con l'inizio
delle invasioni barbariche fu semidistrutta nel 166 d.C.
dai Marcomanni, riconquistata da Marco Aurelio,
ricostruita da Settimio Severo, dell'epoca del Basso
Impero rimangono le rovine del tempio di Giove Dolicheno
e tre Mitrei nonché un grandioso arco trionfale a volte
a crociera noto come Heidentor. Nei giorni bui della
metà del V° secolo Carnuntum scomparve. Scopo della
mostra è far conoscere non tanto storia e resti delle
due città quanto ricreare il mondo romano e barbarico
tra il I° e il V° secolo, la vita di un insediamento di
frontiera, i commerci, la via dell'ambra, l'artigianato,
l'arte di un centro di retrovia, l'intenso rapporto tra
l'Italia nord orientale e l'Europa danubiana, la loro
storia comune che ora quasi si ripropone con l'unità
europea e la sua espansione ad est. Sono esposti molti
oggetti provenienti da scavi effettuati nelle due
località, numerosi quelli di Carnuntum che con la sua
distruzione improvvisa ha permesso la conservazione di
monumenti e manufatti, anche in oro; altri reperti
originari di Aquileia vengono da musei austriaci dove
furono portati al momento della scoperta avvenuta quando
il Friuli era soggetto alla monarchia asburgica. Tra essi
un bellissimo bassorilievo con la scena di Mitra che
uccide il toro ed una eccezionale patera d'argento dorato
di fattura alessandrina, chissà come giunta ad Aquileia,
con immagini di culto isiaco, forse legata ad un tempio
di Iside presente in città. Gli studiosi hanno elaborato
molte teorie per identificare la complessa scena
mitologica scolpita a bassorilievo sulla patera giungendo
a concludere che dovrebbe trattarsi di Marco Antonio e
Cleopatra ritratti allegoricamente come Trittolemo e
Demetra. Un viaggio interessante nel tempo e nello spazio
ripercorrendo la via dell'ambra al seguito di mercanti e
legionari tra il Danubio e il Natisone.
Roberto
Filippi
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