ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 6
settembre - dicembre 2002

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




EX AEDIBUS EPISCOPALIBUS
Dal 25 ottobre 2002 al 1 gennaio 2003

Roma
Palazzo Valentini

Orari:
Da Lunedì a Venerdì
Dalle 10 alle 18
Sabato
dalle 10 alle 13

Ingresso:
libero

Informazioni:
Tel. 06/67661
06/6876832

Catalogo:
De Luca

L'ARTE NELLE DIOCESI

"Ex aedibus episcopalibus" o meglio, per tutti quelli che ormai ignorano il latino, "dai Palazzi Vescovili" è il titolo di una mostra che viene presentata dalla Provincia di Roma e dal Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo in Palazzo Valentini, negli ambienti sotterranei dove ci sono cospicui resti di un edificio termale di età traianea. La mostra espone una serie di opere e oggetti d'arte provenienti da Sedi Vescovili della provincia di Roma e si presenta in una veste accattivante, in effetti è una specie di esca; al di la del valore intrinseco o dell'interesse dei singoli reperti esposti, tra cui una statua, detta Eolo, proveniente da Palestrina e attribuita a Michelangelo, il messaggio lanciato è l'invito ai visitatori a conoscere meglio le Cattedrali, i Palazzi Vescovili, i Musei Diocesani, da cui provengono gli oggetti. Un invito soprattutto ai romani a non considerare con sufficienza quello che c'è in Provincia, a non snobbare quelli che talvolta vengono chiamati "burini", ad apprezzare le moltissime opere d'arte disseminate nell'entroterra romano.
Dai primi anni del cristianesimo il termine episcopo designa un uomo autorevole nella comunità e già Ignazio di Antiochia lo indica come unico capo della Chiesa in un ambito territoriale che fu identificato con la diocesi, circoscrizione amministrativa del basso impero. I Vescovi sono successori degli Apostoli, rispondono solo al Pontefice, hanno i poteri di magisterium, ministerium, imperium, seggono su un trono nella loro chiesa che è detta perciò cattedrale e sovente la arricchiscono e la abbelliscono con molte opere d'arte. La mostra attraverso molti oggetti esposti e tanti pannelli esplicativi ripercorre la storia delle diocesi che attorniano Roma, dette perciò suburbicarie, e i cui titolari hanno una sorta di precedenza sugli altri vescovi. Albano, città nata nel III° secolo d.C. sull' accampamento di una legione di Settimio Severo, è sede vescovile dal 465 d.C., l'antica Tuscolo romana fu distrutta nel 1191 e gli abitanti fondarono un abitato di capanne dai tetti di frasche da cui l'odierna Frascati la cui cattedrale risale al '600 con facciata di Girolamo Fontana, il Vescovado invece è della fine '700. Preneste, prima di diventare Palestrina, era una fiorente città del Lazio ben presto sede di una comunità cristiana; la cattedrale, intitolata a Sant'Agapito, è di origine antichissima anche se rimaneggiata più volte. Singolare è la storia del Vescovato di Centocelle distrutta dai Saraceni all'inizio del IX° secolo e ricostruita più di un secolo dopo con il vescovo che segue le peregrinazioni delle sue pecorelle. Fiumicino, in epoca romana chiamata Porto, fu prestissimo sede episcopale e dopo il 1000 fu unita a quella di Silva Candida sull'Aurelia; esiste ancora oggi con il nome di Porto e Santa Rufina. La grande Abbazia di Grottaferrata fu dall'XI° sede di un ricchissimo episcopio retto da monaci Basiliani di rito greco cattolico; gli edifici furono costruiti sui resti di una grande villa romana con grandi porticati detta Cryptaferrata. Anche i Monasteri di Subiaco fino a non molto tempo fa costituivano una diocesi con a capo l'Abate. Nella seconda metà del '400fu vescovo di Velletri Guglielmo d'Estouteville, ricco e potente cardinale francese, che ricostruì il Palazzo Vescovile e a Roma fece innalzare la facciata della chiesa di Sant'Agostino. Una mostra singolare che parte dagli oggetti esposti a Palazzo Valentini e che invita a seguire il filo d'Arianna di un itinerario attraverso le diocesi della provincia di Roma con i loro tesori artistici, i loro edifici storici, le loro vicende vicine e lontane.

Roberto Filippi