EX
AEDIBUS EPISCOPALIBUS
Dal 25
ottobre 2002 al 1 gennaio 2003
Roma
Palazzo Valentini
Orari:
Da Lunedì a Venerdì
Dalle 10 alle 18
Sabato
dalle 10 alle 13
Ingresso:
libero
Informazioni:
Tel. 06/67661
06/6876832
Catalogo:
De Luca
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L'ARTE
NELLE DIOCESI
"Ex aedibus episcopalibus" o meglio, per tutti
quelli che ormai ignorano il latino, "dai Palazzi
Vescovili" è il titolo di una mostra che viene
presentata dalla Provincia di Roma e dal Centro Europeo
per il Turismo, Cultura e Spettacolo in Palazzo
Valentini, negli ambienti sotterranei dove ci sono
cospicui resti di un edificio termale di età traianea.
La mostra espone una serie di opere e oggetti d'arte
provenienti da Sedi Vescovili della provincia di Roma e
si presenta in una veste accattivante, in effetti è una
specie di esca; al di la del valore intrinseco o
dell'interesse dei singoli reperti esposti, tra cui una
statua, detta Eolo, proveniente da Palestrina e
attribuita a Michelangelo, il messaggio lanciato è
l'invito ai visitatori a conoscere meglio le Cattedrali,
i Palazzi Vescovili, i Musei Diocesani, da cui provengono
gli oggetti. Un invito soprattutto ai romani a non
considerare con sufficienza quello che c'è in Provincia,
a non snobbare quelli che talvolta vengono chiamati
"burini", ad apprezzare le moltissime opere
d'arte disseminate nell'entroterra romano.
Dai primi anni del cristianesimo il termine episcopo
designa un uomo autorevole nella comunità e già Ignazio
di Antiochia lo indica come unico capo della Chiesa in un
ambito territoriale che fu identificato con la diocesi,
circoscrizione amministrativa del basso impero. I Vescovi
sono successori degli Apostoli, rispondono solo al
Pontefice, hanno i poteri di magisterium, ministerium,
imperium, seggono su un trono nella loro chiesa che è
detta perciò cattedrale e sovente la arricchiscono e la
abbelliscono con molte opere d'arte. La mostra attraverso
molti oggetti esposti e tanti pannelli esplicativi
ripercorre la storia delle diocesi che attorniano Roma,
dette perciò suburbicarie, e i cui titolari hanno una
sorta di precedenza sugli altri vescovi. Albano, città
nata nel III° secolo d.C. sull' accampamento di una
legione di Settimio Severo, è sede vescovile dal 465
d.C., l'antica Tuscolo romana fu distrutta nel 1191 e gli
abitanti fondarono un abitato di capanne dai tetti di
frasche da cui l'odierna Frascati la cui cattedrale
risale al '600 con facciata di Girolamo Fontana, il
Vescovado invece è della fine '700. Preneste, prima di
diventare Palestrina, era una fiorente città del Lazio
ben presto sede di una comunità cristiana; la
cattedrale, intitolata a Sant'Agapito, è di origine
antichissima anche se rimaneggiata più volte. Singolare
è la storia del Vescovato di Centocelle distrutta dai
Saraceni all'inizio del IX° secolo e ricostruita più di
un secolo dopo con il vescovo che segue le peregrinazioni
delle sue pecorelle. Fiumicino, in epoca romana chiamata
Porto, fu prestissimo sede episcopale e dopo il 1000 fu
unita a quella di Silva Candida sull'Aurelia; esiste
ancora oggi con il nome di Porto e Santa Rufina. La
grande Abbazia di Grottaferrata fu dall'XI° sede di un
ricchissimo episcopio retto da monaci Basiliani di rito
greco cattolico; gli edifici furono costruiti sui resti
di una grande villa romana con grandi porticati detta
Cryptaferrata. Anche i Monasteri di Subiaco fino a non
molto tempo fa costituivano una diocesi con a capo
l'Abate. Nella seconda metà del '400fu vescovo di
Velletri Guglielmo d'Estouteville, ricco e potente
cardinale francese, che ricostruì il Palazzo Vescovile e
a Roma fece innalzare la facciata della chiesa di
Sant'Agostino. Una mostra singolare che parte dagli
oggetti esposti a Palazzo Valentini e che invita a
seguire il filo d'Arianna di un itinerario attraverso le
diocesi della provincia di Roma con i loro tesori
artistici, i loro edifici storici, le loro vicende vicine
e lontane.
Roberto
Filippi
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