ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 6
settembre - dicembre 2002

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




I MARMI COLORATI DELLA
ROMA IMPERIALE
Dal 27 settembre 2002 al 19 gennaio 2003

Roma
Area archeologica Mercati di Traiano
Via IV Novembre, 94


Orario:
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00


Ingresso:
Intero Euro 8
ridotto Euro 5
(gruppi di almeno 15 unità, universitari col tesserino)
ridotto Euro 4 (militari, ragazzi 6/12 anni)
omaggio 0/6 anni, portatori di handicap, giornalisti, insegnanti accompagnatori

Informazioni e pernotazioni:
Tel. 06/692050630


Catalogo:
Marsilio


IL FASCINO DEL MARMO

Sin dal primo Rinascimento nell'immaginario collettivo la civiltà greco-romana è stata associata al candore delle vesti e dei marmi; nel settecento i grandi cultori della classicità, sulle orme del Winckelmann, sognavano un mondo di dei, eroi, uomini, avvolti in bianche toghe in un contesto di colonnati, portici, templi, di candido marmo greco. La realtà era ben diversa, il colore predominava, le murature erano intonacate e le statue sovente dipinte, totalmente o parzialmente, assumendo aspetti simili a quelli della civiltà indiana attuale. Un altro ampio settore dove il colore aveva grande rilevanza era quello delle pietre colorate che occupavano gran spazio nel campo della statuaria e delle costruzioni con l'uso di materiali lapidei provenienti da varie parti dell'Impero Romano dove operavano moltissime cave, di proprietà imperiale, purtroppo in molti casi ora esaurite. Nello scenografico contesto dei Mercati Traianei, a Roma, Comune, Sovrintendenza ai Beni archeologici, Ministero ed Università "La Sapienza", coordinati dall'Associazione Civita hanno predisposto una interessantissima mostra dal titolo "I marmi colorati nella Roma Imperiale" che attraverso numerosi reperti ripercorre la storia delle pietre colorate dalla loro estrazione al trasporto, dalla lavorazione alla messa in opera del manufatto. Si articola su quattro sezioni che partono dall'esame delle varie qualità di marmi e dal loro significato simbolico, come nel caso del porfido riservato alla famiglia imperiale, seguono nomi esotici e ormai quasi ignoti: numidico, giallo antico, granito rosso, portasanta, pario, proconnesio, pavonazzetto, cipollino, africano, e con questi marmi sono scolpite molte opere esposte raggruppate per tipologie come imperatori, divinità, animali, o per contesti architettonici di cui restano elementi di arredo in marmo colorato. In occasione della mostra viene ricostruito un tripode con barbari inginocchiati ora diviso tra il Museo Archeologico di Napoli e la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen e viene esposta una statua colossale di imperatore seduto proveniente da Cesarea Marittima, ora in Israele. La seconda sezione si occupa delle cave disseminate per tutto l'impero con l'indicazione del tipo di materiale estratto con un campionario di marmi recuperati presso l'antico porto marmorario sul Tevere sotto l'Aventino. Sono illustrate le tecniche di lavorazione, trasporto e messa in opera con esposizione delle attrezzature allora usate. La terza sezione cura l'aspetto geologico e considera le analisi sui marmi e l'individuazione dei luoghi d'origine; sono esposte collezioni di lastrine di pietre colorate, in artistici mobiletti, secondo una moda in gran voga tra il '500 e l'800. L'ultima sezione prende in esame il Foro di Augusto e quello di Traiano dove i marmi colorati erano utilizzati in maniera massiccia e di cui restano pochi avanzi; è ricostruito in maniera tridimensionale il Foro di Augusto utilizzando frammenti di colonne, lesene e pavimenti superstiti. In alcuni giorni prestabiliti alcuni artigiani scultori terranno un laboratorio didattico per illustrare dal vero ai visitatori la tecnica della lavorazione del marmo. Con l'occasione si può visitare il complesso dei Mercati fatti costruire all'inizio del II° secolo d.C. da Traiano con l'opera dell'architetto Apollodoro di Damasco sbancando una collina che univa il Quirinale al Campidoglio e che costituì il più grande centro commerciale dell'epoca. Coperti da costruzioni posteriori come la medioevale Torre delle Milizie e il seicentesco monastero di Santa Caterina a Magnanapoli sono stati scavati tra la fine dell'800 e gli anni trenta del '900 quando sono stati pesantemente restaurati. Una degna sede per una mostra nuova ed interessante.

Roberto Filippi