I BORGIA
Dal 3 ottobre 2002
al
23 febbraio 2003
Roma
Fondazione Memmo
Palazzo Ruspoli
Via del Corso, 418
Orario:
domenica - lunedì - martedì - mercoledì
dalle 9,30 alle 19,30
chiusura della cassa (20,30 chiusura della mostra)
giovedì - venerdì - sabato
dalle 9,30 alle 21,30
chiusura della cassa (22,30 chiusura della mostra)
Ingresso:
(audioguida in omaggio su tutti i biglietti)
giorni feriali
intero 8 €
ridotto 6 €
sabato, domenica e festivi:
biglietto unico 8 €
Visite guidate:
(su prenotazione):
gruppi di adulti: 65 €
gruppi di ragazzi: 50 €
Informazioni e pernotazioni:
Tel. 06/6874704
Prenotazione Gruppi on-line
Ellesse Promo:
Tel. 06/70319901
Catalogo:
Electa,
prezzo 25 €
300 pagine
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IL CHIARO
E LO SCURO DEI BORGIA
Nei turbolenti anni a cavallo della fine del '400 e
l'inizio del '500 i signorotti dell'Italia Centrale e
della Romagna scrutavano ansiosi oltre le mura delle loro
città temendo di veder apparire truppe con un vessillo
rosso con un toro passante: la temuta insegna dei Borgia.
Ma chi erano questi Borgia che facevano tremare l'Italia?
La loro saga comincia lontano e molti anni prima; nel
regno di Aragona, nella Spagna non ancora unificata, si
sviluppò sin dal medioevo una nobile famiglia che dalla
denominazione di un suo castello prese il nome di Borja.
Ad essa appartenne il Cardinale Alonso che nel 1455 fu
eletto papa con il nome di Callisto III° e subito
nominò cardinale e vice cancelliere il nipote Rodrigo
che in giovane età divenne il personaggio più potente
della corte pontificia. Pur con alterne fortune, in
disgrazia subito dopo la morte dello zio, Rodrigo rimase
al centro dell'attività e degli intrighi della curia;
gran signore, colto, mecenate, libertino, religioso e
devotissimo alla Madonna, mostrò aspetti di vita e di
carattere estremamente contraddittori. Da Vannozza
Catanei ebbe quattro figli, Juan, Cesare, Lucrezia,
Joffre, da lui fatti educare in maniera principesca. Nel
1492 fu eletto papa con il nome di Alessandro VI° anche
se più tardi fu accusato di aver comprato molti
elettori. Scopi principali della sua attività furono la
grandezza della Chiesa e la creazione di un principato
per il figlio maggiore; assassinato questo in maniera
misteriosa, ne fu accusato il fratello Cesare, le
speranze del papa si volsero su quest'ultimo e per alcuni
anni denaro, armi, intrighi, tradimenti, cercarono di
formare, tra Umbria e Romana, un principato per l'erede
dei Borgia. Molti signorotti furono uccisi, altri
esiliati, città e terre occupate ed il sogno sembrava
stesse per realizzarsi quando nell'agosto del 1503
Alessandro VI° e Cesare si ammalarono di febbri, forse
malaria ma si parlò anche di veleno. Il papa morì ed il
figlio rimase a lungo ammalato: sfibrato dalla malattia e
privo dell'appoggio paterno non poté mantenere i suoi
domini, si arrese al nuovo papa Giulio II° e fuggì
presso il cognato re di Navarra: Qui morì nel 1507 in
uno scontro con ribelli navarresi. Nel giro di pochi anni
l'astro dei Borgia ha raggiunto il suo acme e si è
spento; restano Lucrezia che vive a Ferrara da duchessa
dopo una turbolenta giovinezza e i discendenti di Joffre
che continuano il casato a cui apparterrà San Francesco
Borgia, generale dei Gesuiti. Giudicandoli con la nostra
ottica li valutiamo pessimi sotto l'aspetto morale ma
all'epoca etica e bontà erano fuori degli schemi dei
potenti e censurabili anche sotto l'aspetto politico in
quanto possono essere accusati di aver incubato la
Riforma Protestante e la dominazione straniera
sull'Italia, avendola coinvolta nelle guerre tra Francia
e Spagna ; un esame più distaccato, lontano
dall'acrimonia degli storici ottocenteschi, ferocemente
anticlericali, non li fa diversi dai sovrani loro
contemporanei e non così diabolici come spesso sono
stati presentati. Per conoscerli meglio e approfondire
aspetti della loro storia si può visitare la mostra, che
si tiene a Roma a Palazzo Ruspoli, presso la Fondazione
Memmo, e che ricostruisce le vicende dei Borgia nel
contesto sociale e politico della loro epoca: si passerà
dall'arte all'economia, dal commercio all'architettura
esaminando un mondo che sta tra la fine del medioevo e
l'inizio di una età nuova con il sorgere degli stati
moderni e il grande sviluppo dell'arte rinascimentale
mentre l'Italia, fino ad allora il più prospero e civile
paese occidentale, comincia a vedere l'inizio della
decadenza: la scoperta dell'America, lo spostamento dei
traffici sulle rotte oceaniche, il predominio turco nel
Mediterraneo Orientale, la tagliavano fuori dalle lucrose
correnti mercantili con l'Asia, le discordie dei vari
statarelli italiani la predisponevano al predominio
straniero. E al centro di questo grande affresco i Borgia
con Alessandro, il duca Valentino, Lucrezia, attori fra i
principali. Una mostra di altissima qualità che
attraverso opere d'arte, documenti, armi, oggetti d'uso
narra la saga dei Borgia nell'Italia del Rinascimento e
che si colloca nel filone delle grandi esposizioni della
Fondazione Memmo. Ad eventuale completamento si segnala a
Ferrara una mostra che ha per oggetto Lucrezia nella sua
vita quasi ventennale di duchessa estense pia e
castigata.
Roberto
Filippi
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