IL
LAZIO REGIONE DI ROMA
Dal 12
luglio al 10 settembre 2002
Palestrina (Roma)
Museo Archeologico
Orario:
tutti i giorni
9 - 19
Informazioni:
tel. 06/6876448
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I REPERTI
DEI DINTORNI
Palestrina si eleva su un colle a cui si accede con una
serie di ripiani terrazzati che culminano in un palazzo
seicentesco già Colonna, poi Barberini, ora Museo
Archeologico.
Un tempo i vari terrazzamenti erano coperti da un fitto
abitato di origine medioevale completamente spazzato via
dai bombardamenti della II° Guerra Mondiale che hanno
rimesso in luce un grande santuario romano, conosciuto
dagli eruditi dei secoli passati ma quasi completamente
obliterato dall'edilizia posteriore. Il grande santuario
della Fortuna Primigenia è citato da Cicerone che ne
esalta l'origine antica e la funzione oracolare che lo
rendeva particolarmente frequentato.
Il tempio era dedicato a due diversi aspetti della
Fortuna e fu ristrutturato nel II° secolo a.C.
acquisendo una veste monumentale di grandissimo valore
estetico; è un enorme quadrilatero di circa centoventi
metri per lato che si arrampica sul colle con una serie
di terrazze sovrapposte collegate da rampe e scalinate
che salgono verso il tempio posto al culmine: di fronte
una sorta di grande semicerchio utilizzato come cavea si
teatro per spettacoli. Dal Foro dell'antica Preneste con
una rampa si saliva alla Terrazza degli Emicicli, dove,
in quello di destra, era ospitato l'oracolo, si passava
poi alla Terrazza, detta della Cortina, che formava una
specie di grande piazza rettangolare; si poteva salire
poi al teatro ed infine al tempio dove, come dice Plinio
il Vecchio, c'era la statua di culto della Fortuna in
bronzo dorato. Nel medioevo sul complesso si istallò un
castello dei Colonna che a metà '600 si trasformò in un
palazzo dei Barberini e poi nel Museo Archeologico che
raccoglie numerose testimonianze dell'antica Preneste tra
cui lo spettacolare mosaico detto "del Nilo".
Nel Museo, dal 12 luglio, Regione Lazio e Centro Europeo
per il Turismo hanno organizzato una mostra dal titolo
"Lazio Regione di Roma" che espone sia reperti
archeologici provenienti da recenti scavi avvenuti nel
Lazio sia ripropone altri già noti ma meglio inseriti
nel loro contesto socio-culturale; si danno anche
indicazioni ed informazioni per visitare opere
inamovibili di altri musei, siti, palazzi o ville
storiche del Lazio.
A titolo di esempio sono esposti mosaici in bianco e
nero, di età repubblicana, provenienti da domus di
Cisterna e Palestrina, statue di Livia e di Augusto da
Minturno, materiali trovati nei recenti scavi presso il
Santuario di Ercole a Tivoli, grandioso complesso
religioso ancora purtroppo poco visibile in quanto
coperto da vecchie fabbriche ottocentesche in disuso;
reperti di età arcaica provenienti da Lavinio ed Ardea,
altri da Posta di Mesa, vicino Terracina, una statua di
Minerva dal santuario di Ariccia, una di Dioniso da
Lanuvio. E poi, come costume del Centro Europeo, alcune
opere trafugate e recuperate dalle Forze dell'Ordine.
Un interessante occasione per vedere Palestrina, ricca di
monumenti e di opere d'arte romane e successive, di
visitare il Museo, che merita per la qualità dei reperti
in esso contenuti, il grande santuario e la mostra che
permette al visitatore di conoscere non solo quanto
esposto ma anche altre località laziali meritevoli di
una escursione culturale e, magari, anche gastronomica.
Roberto
Filippi
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