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oltre l'arte n. 5
maggio - luglio 2002

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




EREDITÀ L'ESTERHÁZY
Disegni italiani del Seicento
dal Museo di Belle Arti di Budapest

Dal 20 giugno al 8 settembre 2002

Roma
Palazzo Fontana di Trevi
Via Poli, 54

Orario:
dal martedì alla domenica
10.30 - 19.30
lunedì chiuso
Dal 13 al 18 agosto chiuso

Ingresso:
intero 6 Euro
ridotto a 4 Euro
(sotto i 18 anni e sopra i 65 anni, scuole, studenti universitari con tesserino, giornalisti, militari in divisa, gruppi di almeno 15 persone; omaggio per bambini al di sotto di 6 anni

Informazioni:
Tel. 06/692050205

DA BUDAPEST I DISEGNI ITALIANI

L'eredità Esterhazy sembra il titolo di un romanzo di fine ottocento ambientato sull' Orient-Express con contorno di avventurieri levantini, colonnelli di cavalleria e maliarde contesse ungheresi. Invece è il titolo di una mostra presentata a Palazzo Poli, l'edificio alle spalle di Fontana di Trevi, che espone una pregevole selezione di disegni italiani del seicento provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest.
Esterhazy è il nome di una famiglia principesca ungherese che ha partecipato per lunghi secoli e con molti suoi membri alla storia dell'Impero Asburgico e che si è molto distinta anche nel campo della cultura. Miklos Esterhazy (1765-1833) fu un accanito collezionista che, all'inizio dell'800, iniziò a raccogliere dipinti, disegni, stampe, libri, opere d'arte italiane ed europee.
Le collezioni furono acquisite dallo Stato nel 1871 e sono tuttora in gran parte conservate presso il Museo di Belle Arti della capitale ungherese.
La raccolta dei disegni, la maggiore dell'Europa Centrale, contiene ottomila pezzi tra i quali spicca un notevole quantitativo di opere del seicento italiano, una selezione delle quali è visibile in mostra. Tutte le scuole artistiche del secolo, bolognese, veneta, toscana, romana, napoletana, vi sono rappresentate attraverso i loro nomi più illustri: i Carracci, Guido Reni, Guercino, Mola, Baglione, Piero da Cortona, Maratta, Salvator Rosa.
I disegni sono generalmente preparatori per cicli di affreschi in chiese e palazzi come per la Galleria Farnese dei Carracci, una testa d'Angelo di Guido Reni per la Cappella Polet in San Luigi dei Francesi, un cartone del Baciccio per la Cappella Montoni in Santa Maria in Montesanto, un bozzetto di G.B. Castiglione per un grande quadro dei Gonzaga, la Crocefissione di San Pietro per la Basilica Vaticana e tanti altri che sono ricollegabili ad opere pittoriche, sia su tela che ad affresco, sparse ora in chiese e musei di tutto il mondo. In alcuni casi non si è identificata l'opera finita corrispondente segno che non è mai stata portata a termine oppure è andata perduta.
Una mostra di estremo interesse che riguarda una serie di disegni di origine italiana, mai esposti in Italia, che permette di seguire con grande precisione il percorso dell'arte nel seicento attraverso l'opera di maestri più o meno celebri di tutte le scuole dell'epoca.
La mostra si inquadra anche in un ciclo di manifestazioni promosse dal Governo Ungherese, per tutto il secondo semestre dell'anno, per far meglio conoscere agli italiani la cultura, la storia e la vita del popolo magiaro.

Roberto Filippi