GEORGE
SEGAL
The Artist's Studio
Dal 13 giugno al 1
settembre 2002
Roma
Museo d'Arte Contemporanea di Roma
Via Reggio Emilia 54
Orario:
da martedì a domenica
9,00 - 19,00
festività
9 - 14
lunedì chiuso
Ingresso:
intero Euro 5,16
ridotto Euro 4,13 e 2,58
Tel. 06/67107900
www.comune.roma.it/galleriacomunale
www.segalfoundation.org
Catalogo:
edizioni De Luca
In collaborazione con
The George and Helen Segal Foundation
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LE
SOLITUDINI AMERICANE
Una tazza o una donna, sono simili nell'universo di
George Segal, ai personaggi che Andy Warhol sceglie per
descrivere la società americana degli anni '60 e '70,
lui, l'artista del gesso, preferisce le anonime figure
della strada o dell'ufficio.
Nel mondo di George Segal sono tutti vagabondi ed
emarginati che vivono la loro solitudine, tra le persone
scorre la quotidianità dell'indifferenza.
Nell'opera di George Segal viene raffigurata la
solitudine, quella solitudine fermata da Edward Hopper
qualche decennio prima e che sottilmente lega Eric Fischl
alla tradizione americana.
Un fascino discreto che viene proposto in modo articolato
nella mostra dedicata al lavoro di George Segal, per la
prima volta in Italia in uno spazio pubblico, documentato
attraverso una selezione di quaranta opere provenienti
dallo studio dell'artista: sculture di grandi dimensioni
in gesso e in bronzo, "rilievi",
"frammenti", oli e acquerelli dall'enorme
impatto visivo ed emozionale che ben giustificano il
successo ottenuto dal maestro nel panorama artistico
mondiale degli anni Settanta ed Ottanta.
I personaggi di George Segal, svuotati dall'anima,
salvaguardando i sentimenti interiori e spesso replicati,
possono dialogare con le loro immagini riflesse negli
specchi: moderni Narcisi nella semplice umanità colta
nel vivere quotidiano.
Le opere presenti in mostra ben testimoniano la poetica
di Segal, caratterizzata dalla volontà di rappresentare
i sentimenti interiori, la semplice umanità colta nel
vivere quotidiano.
Una poetica a metà strada tra un'interiorità con
accenti espressionisti, che ha presente la lezione di
grandi maestri come William de Kooning o Franz Kline, ma
anche l'incontro del sentimento umano con il mondo
esterno, in cui si può riconoscere la matrice pop.
Le sue sculture rappresentano per lo più delle persone
colte in momenti della loro vita in cui non accade nulla
di significativo, mentre aspettano l'autobus, bevono un
caffè o ascoltano la radio, momenti che rivelano una
quotidianità che l'artista mette a nudo attraverso toni
drammatici ed esistenzialisti.
Una sezione della mostra è dedicata a cinquanta
fotografie inedite (in bianco e nero) sul lavoro di
George Segal, scattate dal fotografo Dino Pedriali nello
studio dell'artista a South Brunswick nel New Jersey, nel
1976.
Mentre la terza parte della mostra è un vero e proprio
itinerario immerso nell'oscurità per incontrare la
solitudine.
Il catalogo è la sola pubblicazione in lingua italiana
su questo artista scomparso.
Gianleonardo
Latini
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