THE
ITALIANS THREE CENTURIES OF ITALIAN ART
Canberra (Australia)
National Gallery of Australia
Dal 28 marzo al 16 giugno 2002
Melbourne (Australia)
Melbourne Museum
Dal 6 luglio al 6 ottobre 2002
Nel prossimo autunno a Roma
Orario:
Informazioni:
Catalogo:
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EMIGRANTI
DI LUSSO IN AUSTRALIA
Questa volta gli italiani non sono i poveracci con la
valigia di cartone venuti a cercare pane e lavoro bensì
oltre cento capolavori dell'arte italiana come indica il
sottotitolo della mostra che li ospita: " Three
centuries of italian art".
E' una grande esposizione antologica che da l'immagine
del percorso dell'arte italiana dal '500 al '700
esaminando autori, scuole, stili; i dipinti sono stati
scelti con gran cura coniugando il discorso scientifico
con quello divulgativo, presentando autori significativi
ma spesso non con i loro quadri più noti, ad esempio il
Caravaggio è presente con tre opere, " San
Francesco penitente" il "San Giovannino"
della Galleria Corsini ed il luminoso ed elegante
"Narciso" opere affascinanti ma non le più
celebri.
Il pubblico Australiano avrà la possibilità di ammirare
in una sola volta oltre cento opere provenienti in gran
parte da musei italiani, ma anche da collezioni private e
raccolte italiane ed estere, sarà una grande
possibilità per un popolo giovane di riscoprire le sue
antiche radici, del riconoscere che il mondo occidentale
nonostante le sue molteplici sfaccettature ha un
sottofondo comune in cui l'Italia, prima attraverso la
romanizzazione dell'Europa poi con la mediazione della
Chiesa Cattolica ed infine con il grande sviluppo
culturale del Rinascimento, ha avuto gran parte.
Il percorso inizia con due disegni di Michelangelo ed una
"Sacra Conversazione" di Tiziano mostrando le
due grandi anime della pittura della metà '500, la
tosco-romana plastica e possente e la veneta imperniata
sul colore. Un disegno di Leonardo ed uno di Raffaello
aprono la strada ai manieristi Andrea del Sarto, Rosso
Fiorentino, Paris Bordone, Romanino, Moretto. Si passa
poi alla stagione del '600 con le due grandi scuole dei
primi decenni del secolo: Caravaggio e i suoi imitatori
che si esprimono attraverso il forte chiaroscuro ed il
colore e i Carracci che reinventano il classicismo basato
sulla purezza delle linee e sulla preziosità del tono;
numerosissimi gli autori delle due grandi branche
Borgianni, Ribera, Caracciolo, Manfredi, Meo Salini da
una parte, Reni, Guercino, Lanfranco, dall'altra.
Il barocco si presenta con Sacchi, Pietro da Cortona,
Bernini, i genovesi Strozzi e Grechetto, il toscano Carlo
Dolci il napoletano Salvator Rosa per raggiungere poi uno
dei massimi esponenti del tardo barocco, il Baciccio,
accompagnato dai grandi autori meridionali Luca Giordano,
il Solimena, il Giacquinto. Contemporaneamente in Veneto
si sviluppava lo stile realistico ed espressionistico di
autori rococò, apprezzatissimi in tutta Europa, e
specializzati in pitture di paesaggio, urbano e
campestre, con atmosfere dolci e sognanti dai colori
tenui e delicati; maestri del genere Piazzetta, Guardi,
Bellotto, Ricci.
La loro opere anticipa l'ultimo grande pittore del
settecento, Tiepolo, con i suoi grandi affreschi leggeri
e azzurrini, con sfondi luminosi e trasparenti.
Chiude la rassegna, quasi ad indicare la fine dei secoli
d'oro dell'arte italiana, un'opera di Felice Giani,
pittore neoclassico, che aderendo ad uno stile iniziato
dal David consegna ai francesi il testimone.
Una mostra veramente grande, sia per numero e qualità
delle opere, che per il loro significato.
Il sottosegretario Sgarbi, presentandola, ha auspicato
che, al ritorno, possa per qualche tempo essere esposta,
forse a Roma, prima che le varie opere rientrino nelle
loro abituali sedi.
Roberto
Filippi
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