LA
BATTAGLIA DI QADESH
Ramesse II contro gli Ittiti per la conquista
della Siria
Dal 6 giugno al 8
dicembre 2002
Firenze
Museo Archeologico Nazionale
Via della Colonna 36
Prezzo biglietto:
E 4,00
Orario:
Lunedì
14.00- 19.00
martedì - giovedì
8.30 - 19.00
mercoledì - venerdì
8.30 - 14.00
sabato - domenica
8.30 - 14.00
Informazioni e prenotazioni:
Firenze Musei
dalle 8.30 alle 13.30
Tel. 055/2654321
Catalogo:
Sillabe
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LA GRANDE
VITTORIA DI UN INSUCCESSO
Nella lunga vita dell'umanità e nelle sue innumerevoli
guerre si sono avute battaglie che gli storici
definiscono significative nel senso che se il vinto fosse
stato vincitore probabilmente la storia avrebbe avuto un
altro corso; ultimamente abbiamo avuto Stalingrado, El
Alamein, Midway, precedentemente la Marna e Sedan,
Waterloo, San Quintino, Pavia e Salamina, Gaugamela, Zama
e ancor prima Qadesh. Località quest'ultima sicuramente
ignorata dai più ma dove si svolse un'incerta battaglia
che però dette un assetto importante all'antico mondo
del vicino oriente.
I contendenti: da una parte l'impero egizio del faraone
Ramesse II dall'altro il re di Hatti Muwatalli. Tutti
conoscono l'Egitto faraonico mentre molto meno noto è
quello degli Ittiti, popolazione indoeuropea stanziatasi
tra l'attuale sud Turchia e nord Siria e che intorno al
1600 a.C. cominciò ad espandersi a spese dei piccoli
principati locali raggiungendo il massimo splendore
intorno al 1300 con Suppiluliuma che si impadronì delle
regioni ora note come Israele, Libano, Palestina, allora
sotto l'influenza egiziana. Con l'Egitto si ebbe un
alternarsi di scontri e di trattati finché intorno al
1285 tra i due stati si venne alla guerra.
Di questa restano ampi resoconti di parte egiziana in
quanto il vanaglorioso Ramesse fece scolpire la
narrazione delle sue gesta sulle pareti di numerosi
templi a Abido, Luxor, Karnak, Abu Simbel.
Narra il re che il suo esercito entrò in Siria
raggiungendo Qadesh, città vicina all'odierna Homs,
diviso in quattro reparti individuati con il nome di
divinità: Amun, Pra, Sutekh, Ptah; con la divisione Amun
il faraone si spinse troppo avanti cadendo in
un'imboscata e le sue truppe iniziarono a sbandarsi ma
"Sua Maestà si armò per la battaglia
si
lanciò tra le schiere nemiche
invocò suo
padre Ammone" e naturalmente vinse, forse per il
tempestivo intervento di rinforzi. Secondo le fonti
egizie fu una vittoria strepitosa con ecatombe di nemici;
le fonti ittite, posteriori, dicono il contrario. In
realtà nessuno vinse e si mantenne la situazione
precedente sanzionata da un trattato tra Ramesse II e
Khattusilis, successivo re ittita, dando luogo ad un
periodo di coesistenza finché lo stato ittita non fu
spazzato via dagli assiri. Ma quale sarebbe stato il
corso degli eventi con una vittoria netta di uno dei due
contendenti? Quesito interessante che si presta a
numerose ipotesi. Una analisi accurata della battaglia,
dei suoi esiti, della personalità dei due antagonisti è
presentata dalla mostra di Firenze dal titolo: "La
battaglia di Qadesh. Ramesse II contro gli Ittiti per la
conquista della Siria".
Sono presenti una sessantina di reperti dell'epoca
provenienti dai Musei Egizi di Torino e Firenze e dalle
sezioni ittite di Berlino e del Louvre; in particolare i
pezzi ittiti sono rari e poco conosciuti in Italia.
Sono esposti un bassorilievo con il profilo di Muwatalli
e un carro egizio di poco anteriore e poi in cinque
sezioni sono esaminati il contesto storico e ideologico,
il mondo militare egizio ed ittita, i due re, la
battaglia e gli eventi successivi attraverso oggetti di
culto e funerari, tavolette incise, punte di freccia,
armi, statuette, bassorilievi, oggetti in bronzo,
pugnali; molto interessanti due plastici ricostruttivi
delle fasi della battaglia.
Molto più famosa di quanto in realtà abbia meritato, a
causa della grande abilità propagandistica di Ramesse
che riuscì a trasformare un insuccesso in una grande
vittoria e se stesso da comandante sconsiderato in grande
condottiero.
Questo narrano le sue gesta e fanno ormai parte della
storia.
Roberto
Filippi
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