GIOTTO AL QUIRINALE
Dal 23
maggio al 30 giugno 2002
Roma
Palazzo del Quirinale
Orari:
tutti i giorni
9 - 12 e 16 - 19
domenica
8,30 - 12,30
Ingresso:
Informazioni:
tel. 06/46991
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IL GIOTTO
RESTAURATO
Giotto al Quirinale. L'annuncio è sensazionale anche se
del grande pittore è presente solo una tavola dipinta su
legno proveniente da Padova, dalla appena restaurata
cappella degli Scrovegni. La cappella fu fatta costruire
nell'anno 1300 dall'omonimo banchiere in memoria del
padre che in vita aveva goduto fama di usuraio. A
Giovanni Pisano fu commissionata la decorazione
scultorea, a Giotto quella pittorica.
Questa consiste in una sequenza di storie vetero e
neotestamentarie culminanti in un grande Giudizio
Universale in controfacciata; gli affreschi sono disposti
su tre registri sovrapposti con andamento narrativo e
conclusi in basso con un alto zoccolo dipinto a finto
marmo con monocromi rappresentanti Vizi e Virtù. Il
grande ciclo, dopo secoli di incuria, si presentava pochi
anni fa in condizioni di estremo degrado che hanno
costretto il Ministero per i Beni Culturali ad
intervenire in maniera decisa.
Sono stati effettuati studi sul microclima interno
giungendo a contingentare il numero dei visitatori
giornalieri; per quanto riguarda la superficie pittorica,
interessata da frequenti cadute di colore, si è
provveduto alla reintegrazione delle lacune mediante il
"tratteggio" che ricostruisce il tessuto
mancante e "l'abbassamento ottico" delle zone
lesionate.
Tutto bellissimo e interessante, ma a Padova; a Roma è
possibile ammirare un dipinto su tavola di pioppo che
aveva funzione di sportello per una finestra nell'arco
trionfale. Il tempo e la mancata cura lo avevano
fortemente danneggiato con cadute di colore e precedenti
restauri avevano addirittura peggiorato la situazione.
Il restauro accurato ha fatto affiorare la qualità
dell'opera facendola assegnare a Giotto, attribuzione
precedentemente dubbia. Oltre che fissare le parti
decoese e ripulire quanto rimasto, si è scelto di
intervenire anche sulle lesioni reintegrando le lacune a
tratteggio, che da lontano da l'impressione
dell'integrità dell'opera, restituendo alla tavola
l'aspetto che doveva avere quando uscì dalle mani di
Giotto.
Nella Sale delle Bandiere, a destra appena dopo
l'entrata, la tavola troneggia accanto a copie
ottocentesche, a foto in corso di restauro e ad altri
documenti che raccontano la storia secolare della celebre
cappella e del suo autore.
Roberto
Filippi
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