CINA
ANTICA.
Capolavori d'arte
dal
neolitico alla dinastia Tang
Dal 15 maggio al 29
settembre 2002
Torino
Palazzo Madama
Museo Civico d'Arte Antica
piazza Castello
Orari:
dal martedì al venerdì
10.00 - 20.00
sabato
10.00 - 23.00
domenica
10.00 - 20.00
lunedì chiuso
Iingresso:
intero: 4,00
ridotto: 2,00
Ingresso gratuito
il primo venerdì di ogni mese
dalle 14 alle ore 20.
Catalogo:
Ed. Città di Torino
prezzo di vendita Euro 20,00
prezzo in mostra Euro 15,00
Informazioni:
Tel. 011/4429912
www.comune.torino.it/palazzomadama
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FIAT CINA
L'immensa Cina ha da sempre attirato l'interesse degli
occidentali, dagli antichi romani che ne ricercavano le
sete a Marco Polo, dai viaggiatori e commercianti del
'700/800 alla Rivoluzione Culturale e le Guardie Rosse di
pochi anni fa. Spesso si fa l'errore di considerare la
storia di quel grande paese come un qualcosa di unitario
mentre invece hanno coesistito, per millenni, diverse
culture e differenti società. Ci racconta la storia
della Cina, dal Neolitico alla dinastia Tang (VIII secolo
d.C.), la mostra che si tiene a Torino, a Palazzo Madama,
e che espone una cinquantina di opere provenienti dalla
Fondazione Giovanni Agnelli che da una ventina d'anni ha
iniziato a raccogliere opere d'arte cinesi creandosi una
delle raccolte italiane più complete sull'argomento.
Gli oggetti sono quasi tutti di origine funeraria e
quindi orientano la mostra su alcuni temi: la vita
ultraterrena, le gerarchie sociali, l'estetica, il
commercio, la religione. Da culture neolitiche
sviluppatesi in varie zone della Cina provengono le prime
terrecotte dipinte e ceramiche bianche in argilla
depurata; pian piano cominciano ad apparire le armi in
bronzo, simbolo di potere e di una società patriarcale e
guerriera. La prima dinastia, di cui narrano i molto più
tardi annali cinesi, è quella degli Shang, collocati tra
il XVI e l'XI secolo a.C. e che non dominarono
sull'intero paese in cui coesistevano altre entità
locali; ad essa appartengono grandi vasi bronzei decorati
con animali stilizzati ed elementi geometrici, legati al
culto religioso degli antenati.
Bronzi istoriati sono invece attribuibili alla dinastia
Zhou, che giunse fino al II secolo a.C., con scene
leggendarie o storiche mentre sempre più si perfezionava
l'arte metallurgica, specie nel campo delle armi. Nel 221
a.C. si affermò Chin Shing Huang ti, il grande
imperatore unificatore della Cina, che costruì la Grande
Muraglia, impose l'uso di una sola lingua scritta, di
leggi certe, di confini sicuri; si fece seppellire in un
grande mausoleo circondato da diecimila guerrieri in
terracotta, la sua scorta per l'eternità. La sua opera
creò quell'unità politico-culturale che sopravvisse per
oltre duemila anni a innumerevoli traversie. Dopo la sua
morte presero il potere gli Han, divisi in Occidentali e
Orientali, e a loro risalgono molti reperti esposti,
modelli in scala ridotta utilizzati nei corredi funebri;
vengono chiamati mingqui ed erano usati per testimoniare
il rango sociale del defunto.
Dopo gli Han ci fu un periodo di crisi, noto alla storia
come l'era dei Tre Regni e delle Sei Dinastie con
l'affermazione di stili artistici locali con modellini,
soprattutto agricoli, in gres e ceramica; cominciano ad
apparire le prime immagini del repertorio buddista ed
anche alcuni influssi dell'Asia Centrale e del mondo
iranico. Tai tsung nel 618 d.C. riuscì a ricostruire
l'unità della Cina dando inizio alla dinastia Tang che
in tre secoli giunse a dominare fino alla Mongolia e alle
steppe asiatiche creando uno stato ricco, potente, molto
aperto ad influssi stranieri; tutti aspetti che appaiono
nelle ceramiche naturalistiche ritrovate nelle tombe e
che testimoniano la vita lussuosa della corte e dei
nobili; caratteristica dell'epoca Tang è l'invetriatura
piombifera "a tre colori," tecnica di
rivestimento delle ceramiche. Particolarmente diffusa la
riproduzione dei cavalli, sia i piccoli corridori delle
steppe sia i grandi cavalli della valle del Ferghana,
simbolo di forza e di potenza. La mostra non pretende
certamente di esaurire alcuni millenni di storia cinese
ma permette sicuramente al visitatore di farsene un'idea
sintetica e precisa.
Roberto
Filippi
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