ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 5
maggio - luglio 2002

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




RITRATTO DI UN IDEA
arte e architettura nel fascismo
Dall'11 maggio al 21 luglio 2002


Roma
Palazzo Valentini
via IV Novembre 119/a
(P.zza Venezia)


Orario:
dal martedì alla domenica
dalle ore 10 alle ore 19


Ingresso:


Informazioni:
Tel. 06/67662475
www.ritrattodiunidea.it

Per informazioni sui film
Tel. 06/6861068


Catalogo:



QUEST'ARTE E' DI REGIME?

Da qualche tempo è di moda rivisitare il ventennio fascista con l’animo più sereno, dopo l’oltre mezzo secolo trascorso dalla fine della guerra. Ora è la volta di una mostra che si tiene nelle Piccole Terme Traianee di Palazzo Valentini, sponsorizzata dalla Provincia di Roma, con il titolo “Ritratto di un’idea: arte e architettura nel Fascismo”. Sono esposti circa duecentocinquanta reperti, quadri, sculture, bozzetti, libri, giornali, manifesti, progetti, foto, compresi tra il 1922 e il 1942 con l’intento di documentare la produzione artistica ed architettonica nel ventennio legata alle committenze pubbliche, intese in senso lato, cioè di Stato, Enti Locali, Partito, Enti di gestione ed Economici. Non si può assolutamente parlare di un’arte di stato o di regime, le varie correnti artistiche erano ammesse purché non platealmente in contrasto, cosa peraltro mai avvenuta, anzi l’arte italiana era pienamente inserita nel panorama internazionale. Un certo allineamento c’era sicuramente ma dovuto al comportamento degli artisti e non a direttive esterne. Il Ministro dell’Educazione Nazionale, Bottai, si adoperò per stimolare al massimo la creatività degli uomini di cultura fondando le riviste “Critica Fascista” e “Il Primato” che furono palestre di dibattito per moltissimi intellettuali che poi in massa divennero decisi antifascisti, e promovendo le mostre del Sindacato Fascista delle Belle Arti e le Quadriennali. Fu iniziata la costruzione di molti edifici pubblici: stazioni, uffici postali, prefetture, case del fascio, caserme, aeroporti, quartieri di case popolari, come a Roma la Garbatella, e soprattutto città di fondazione sia in zone di bonifica che in colonia. In campo architettonico si fronteggiavano, e talvolta si fondevano due concezioni: da una parte il novecentismo con i suoi caratteri di purismo classicheggiante e monumentale di cui era soprattutto interprete Marcello Piacentini, dall’altro il filone dell’avanguardia facente capo al Futurismo, movimento molto legato al Fascismo rivoluzionario delle origini ma visto con diffidenza dal Fascismo imborghesito e stabilizzato degli anni Trenta, e il cui caposcuola era il Terragni molto influenzato dal razionalismo internazionale. Anche in pittura coesistevano artisti di ascendenza figurativa, altri legati ad un’arte popolare e verista, sostenuti da Farinacci, i classicisti come Sironi, duro e asciutto, e cominciavano ad apparire i primi astrattisti. Nei suggestivi ambienti delle Terme si dipanano dei percorsi che permettono al visitatore di aggirarsi tra dipinti dei più svariati autori tra cui spiccano Cambellotti, Funi, Sironi, Depero, Severini, Campigli, di ammirare i bozzetti degli arazzi del Ministero dell’Industria predisposti dal Ferrazzi, di confrontare sculture in bronzo, marmo e legno di Marino Marini, Arturo Martini, Francesco Messina ed altri meno noti ma ugualmente interessanti. C’è anche una curiosità: un busto bronzeo di Mussolini, dai lineamenti eccessivamente marcati, che porta il segno di colpi d’arma da fuoco, una esecuzione in effigie. Di grande attrazione numerosi manifesti pubblicitari che propagandano eventi o manifestazioni di carattere pubblico ed anche pubblicità a ditte commerciali o industriali; si può ammirare la Balilla Fiat, i panettoni Motta, le gomme Pirelli, la Fiera di Milano. L’influenza dell’epoca è forte nei volti dalle mascelle squadrate, nelle muscolature possenti, negli atteggiamenti decisi e combattivi. Piacevoli da vedere vecchie riviste tra cui alcune copertine della Domenica del Corriere illustrate da Achille Beltrame. Data la dimensione degli ambienti e la tematica relativa alla sola committenza pubblica la mostra non esaurisce l’intera panoramica dell’arte in quel ventennio così contrastato ma così importante per la vita dell’Italia di allora e di oggi, ma ne mostra uno squarcio piacevole, interessante, istruttivo. Legate alla mostra due iniziative: con la prima la possibilità di effettuare visite guidate ad alcuni edifici d’epoca ( Ministero Aeronautica, Casa Madre Mutilati, Università) di sabato mattina previa prenotazione al n° 06/67662475; con l’altra si può fruire di una rassegna di pellicole del ventennio al cinema Nuova Olimpia, via del Corso 16, utilizzando un buono allegato al biglietto d’ingresso alla mostra.

Roberto Filippi