OSAMA
bin LADEN.
Il Terrore dell'Occidente
A cura di Fabrizio
Falconi e Antonello Sette
Roma, Fazi editore, 2001
147 p., tab., 19 cm.
ISBN 88.8112.311.8.
Lit. 18.000 (Euro 9,30).
Per approfondire:
http://msanews.mynet.net
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IN BREVE: UN
TERRORISTA E LA SUA STORIA
Il libro è stato scritto e stampato a tempo di record da
due giornalisti e in parte risente della fretta, ma offre
senza dubbio le informazioni nel momento in cui la gente
le richiede. Dopo una breve (e inutile) introduzione di
rito, il libro entra subito nel merito con un capitolo
sull'Islam, la Jihad e il fondamentalismo (pp.17-37).
Seguono in ordine: la biografia di Bin Laden (pp.38-64);
la descrizione dell'organizzazione religiosa e terrorista
Al-Qaeda, "la base" (p.65-76); la cronologia
degli attentati attribuiti a Bin Laden dal 1992 ad oggi
(pp.77-82); un'antologia dalle uniche otto interviste
rilasciate da Bin Laden alla stampa araba e occidentale
(pp.83-115). In appendice, sono pubblicate la
dichiarazione di Jihad del 1996 "contro gli
Americani che occupano la terra dei due luoghi
santi" (Palestina e Arabia Saudita, ndr.) e la fatwa
(sentenza religiosa musulmana) del 1998 intitolata
"Testo della dichiarazione del Fronte Islamico
mondiale che incita alla guerra santa contro gli ebrei e
i crociati".
La prima parte del libro è molto, troppo scarna.
L'analisi dell'Islam radicale e la descrizione di
Al-Qaeda sono superficiali. Migliori sono la biografia di
Bin Laden, la cronologia delle sue imprese (che egli non
ha mai rivendicato, ndr.). Per cercar di capire il
personaggio, in assoluto sono più importanti le otto
interviste e i due testi pubblicati in appendice:
perlomeno sono informazioni date in prima persona, dalle
quali uno può farsi un'idea di un uomo a metà fra
l'ingegnere e il profeta; per i nostri canoni un
paranoico, ma per molti seguaci una nuova guida militare
e spirituale. Sia chiaro che bisogna prendere con
beneficio d'inventario i testi tradotti in italiano
attraverso una verosimile o dichiarata traduzione
inglese, in qualche punto neanche ottima (p.es.
"small arms" è tradotto con "armi
piccole"). Troppi nomi di persona e di
organizzazioni andrebbero un minimo accompagnati da
qualche nota esplicativa ed alcune frasi dei discorsi del
nostro uomo risultano un po' oscure, vuoi perché
destinate ad un pubblico islamico, vuoi perché ci
mancano i parametri culturali per capirle, sempre che le
traduzioni siano perfette. Proprio per evitare di
parafrasare o interpretare male testi già antologici, ci
asteniamo dunque dal riportarne stralci, lasciando al
lettore l'analisi di frasi e proclami che purtroppo si
sono dimostrate capaci di tradursi in realtà.
Marco
Pasquali
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