I
PAESAGGI E I GIARDINI DELLA TUSCIA
di Sofia Varoli Piazza
pp. 177
Edizioni De Luca
Lire 50.000
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I GIARDINI
D'ÉLITE
Il paesaggio del Viterbese è dolce e vario; colline
ondulate, vecchi borghi appollaiati sui costoni, alte
pareti di tufo forate da antiche tombe, "tagliate
etrusche" che si addentrano nei valloni, laghi
vulcanici, e poi grandi interventi dovuti alla mano
dell'uomo: parchi e giardini in abbondanza. Un recente
libro, sponsorizzato dal FAI, dal titolo "Paesaggio
e giardini della Tuscia", presenta un'accurata
documentazione relativa ad oltre trenta giardini e a
quasi venti tra riserve e parchi naturali.
Generalmente il grosso pubblico conosce Villa Lante a
Bagnaia, il parco del Palazzo di Caprarola, il Giardino
dei Mostri di Bomarzo, ma sicuramente ignora che, accanto
a loro, esistono numerosi giardini, più modesti per
estensione ma non per qualità, sparsi per il territorio
della Tuscia. Quest'ultima confina ad ovest con il
Tirreno e le Maremme, a nord con la Toscana e con i
grandi boschi della Selva del Lamone, ad est con il corso
del Tevere e l'Autostrada del Sole, a sud con la zona dei
laghi vulcanici di Vico, Bolsena e Bracciano.
L'ambiente è quanto mai differenziato, con boschi, brevi
pianure, colline, corsi d'acqua, ed è antropizzato da
millenni anche se mai in maniera molto intensiva
mantenendo alla zona un carattere di tranquillità e di
moderato isolamento, lontano dalle grandi correnti di
traffico. Per secoli l'intervento umano ha modificato il
territorio creando angoli più o meno vasti di grande
bellezza e suggestione costituendo il cosiddetto
"paesaggio" che è l'unione dell'ambiente
naturale e del risultato dell'attività dell'uomo.
Dal Rinascimento famiglie nobili, alti prelati, grandi
feudatari, costruirono ville, palazzi, parchi,
arredandoli con opere d'arte interne e esterne e creando
grandi sistemi arborei e complessi di fontane e giochi
d'acqua. Il libro ripercorre minuziosamente giardini,
parchi, riserve naturali del territorio fornendo notizie
storiche, archeologiche, artistiche e botaniche su piante
magiche, medicinali e ornamentali e arricchendo le
informazioni con notizie sulle tradizioni popolari
locali.
E' precisato quali parchi e giardini sono aperti al
pubblico e quali visitabili a richiesta e di questi è
fornito il recapito telefonico.
Tutto il libro è un inno al paesaggio della Tuscia ed un
invito a rispettarlo e mantenerlo combattendo ogni
tentativo di alterarlo in nome di un malinteso progresso.
Certo è una posizione che può sembrare elitaria ma non
si può far impattare su un ambiente fragile masse di
gitanti domenicali con panini, lattine e barbecue.
Roberto
Filippii
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