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oltre l'arte n. 3
settembre - dicembre 2001
Beni Culturali - Libri Saggistica
bordline contemporanea beni culturali




I PAESAGGI E I GIARDINI DELLA TUSCIA
di Sofia Varoli Piazza


pp. 177

Edizioni De Luca

Lire 50.000

I GIARDINI D'ÉLITE

Il paesaggio del Viterbese è dolce e vario; colline ondulate, vecchi borghi appollaiati sui costoni, alte pareti di tufo forate da antiche tombe, "tagliate etrusche" che si addentrano nei valloni, laghi vulcanici, e poi grandi interventi dovuti alla mano dell'uomo: parchi e giardini in abbondanza. Un recente libro, sponsorizzato dal FAI, dal titolo "Paesaggio e giardini della Tuscia", presenta un'accurata documentazione relativa ad oltre trenta giardini e a quasi venti tra riserve e parchi naturali.
Generalmente il grosso pubblico conosce Villa Lante a Bagnaia, il parco del Palazzo di Caprarola, il Giardino dei Mostri di Bomarzo, ma sicuramente ignora che, accanto a loro, esistono numerosi giardini, più modesti per estensione ma non per qualità, sparsi per il territorio della Tuscia. Quest'ultima confina ad ovest con il Tirreno e le Maremme, a nord con la Toscana e con i grandi boschi della Selva del Lamone, ad est con il corso del Tevere e l'Autostrada del Sole, a sud con la zona dei laghi vulcanici di Vico, Bolsena e Bracciano.
L'ambiente è quanto mai differenziato, con boschi, brevi pianure, colline, corsi d'acqua, ed è antropizzato da millenni anche se mai in maniera molto intensiva mantenendo alla zona un carattere di tranquillità e di moderato isolamento, lontano dalle grandi correnti di traffico. Per secoli l'intervento umano ha modificato il territorio creando angoli più o meno vasti di grande bellezza e suggestione costituendo il cosiddetto "paesaggio" che è l'unione dell'ambiente naturale e del risultato dell'attività dell'uomo.
Dal Rinascimento famiglie nobili, alti prelati, grandi feudatari, costruirono ville, palazzi, parchi, arredandoli con opere d'arte interne e esterne e creando grandi sistemi arborei e complessi di fontane e giochi d'acqua. Il libro ripercorre minuziosamente giardini, parchi, riserve naturali del territorio fornendo notizie storiche, archeologiche, artistiche e botaniche su piante magiche, medicinali e ornamentali e arricchendo le informazioni con notizie sulle tradizioni popolari locali.
E' precisato quali parchi e giardini sono aperti al pubblico e quali visitabili a richiesta e di questi è fornito il recapito telefonico.
Tutto il libro è un inno al paesaggio della Tuscia ed un invito a rispettarlo e mantenerlo combattendo ogni tentativo di alterarlo in nome di un malinteso progresso.
Certo è una posizione che può sembrare elitaria ma non si può far impattare su un ambiente fragile masse di gitanti domenicali con panini, lattine e barbecue.

Roberto Filippii