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L'ITALIA E L'EUROPA L’autore, direttore
della rivista Affari esteri, è stato un autorevole funzionario negli
uffici di quella che ora è l’Unione Europea e offre in questo libro un
saggio della sua lunga esperienza. Crede nella democrazia e
nell’economia di mercato, rifà la storia dell’Europa come istituzione
sovrannazionale quale si è sviluppata negli ultimi cinquant’anni. Si
parla di trattati, di integrazione economica, di ricerca, di
istituzioni, di energia. Tutti gli argomenti sono spiegati con molta
chiarezza e competenza. Ma si analizza anche la politica estera
italiana, in un arco di tempo che parte dal 1870 per arrivare ad oggi.
L’elemento che salta agli occhi è essenzialmente una certa miopia
strategica, intesa come incapacità di individuare in modo coerente i
reali interessi della nazione, a tutto vantaggio di obiettivi di
facciata inadeguati al lungo periodo. Nella politica estera converge
l’energia di tutti i poteri dello Stato, fa notare Sergio Romano nella
prefazione. E infatti sono proprio le carenze interne – politiche – a
penalizzare il quadro storico e lo sviluppo stesso dell’economia
italiana. Si ricordano per ultime anche alcune scelte antieuropee del
governo Berlusconi o la mediocrità di Prodi come presidente di turno, ma
è una storia che parte da lontano. In fondo negli ultimi cinquant’anni
l’Italia non era neanche padrona della propria politica estera, e una
classe politica europea non s’improvvisa. Ma per l’autore l’Italia è
comunque entrata in una crisi quasi irreversibile. Marco Pasquali |