UNA DONNA CHE FISCHIA
di
Antonia S. Byatt
Editore: Einaudi
Collana: ET Scrittori
Traduttori: F. Galuzzi, A. Nadotti
Anno: 2006
Pagine: 410
Prezzo di copertina: Euro 12
ISBN 8806183117
http://www.einaudi.it/
Descrizione:
Protagonista di questo romanzo è ancora una volta Frederica Potter, e
insieme a lei una generazione uscita appena adolescente dalla Seconda
guerra mondiale e già adulta quando il Sessantotto irrompe nelle piazze
e nelle università. Una generazione di sperimentatori appassionati e non
conformisti - nel campo delle arti, della letteratura, della scienza e
della morale, e ora anche della comunicazione - che hanno in primo luogo
vissuto la penuria postbellica e i freddi conformismi della società
britannica.
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ALICE È SICURA DI
ESISTERE
“Una donna che fischia” è il quarto e
ultimo romanzo della quadrilogia che segue le vicende di Federica Potter
e del suo percorso di donna e di letterata. Siamo alla fine degli anni
sessanta, Federica ha superato la trentina, è divenuta una donna adulta,
colta e consapevole: un’osservatrice privilegiata dei grandi
sommovimenti della società in quegli anni. Sedotta dalla novità più
dirompente, l’avvento della televisione, abbandona il suo lavoro di
insegnante di letteratura. Come conduttrice di un nuovo, scandaloso
programma televisivo, intitolato: “Attraverso lo specchio”, avrà modo di
indagare i temi di attualità più scottanti in quel momento: la
rivoluzione femminista, il materialismo, le nuove visioni dell’arte.
Intorno a lei, una moltitudine di personaggi si muovono con le loro
storie parallele, che diventano simbolo delle nuove tensioni sociali: un
profeta alla guida di una setta religiosa, trascinerà lentamente i suoi
adepti verso pratiche sempre più deragliate; un movimento studentesco,
la cui protesta è destinata a un esito violento; le rivalità, la
competizione e i veleni di un gruppo di ricercatori che studiano le
lumache di terra. I personaggi della Byatt e le loro psicologie sono
vividi come un bassorilievo sotto una lampada alogena. Attraverso di
loro, diventano evidenti e tangibili le deviazioni, gli errori di
percorso di un’epoca, che per molti versi è ancora viva qui, ora, nel
nostro presente. In un intreccio culturale così complesso, la Byatt,
alla fine, sembra suggerire che il ruolo di motore principale nei
cambiamenti della società di quegli anni finirà forse per spettare alla
scienza, intesa non solo come fonte di conoscenza e di progresso
tecnologico, ma proprio come chiave di interpretazione della natura
dell’uomo. Lo studio della neurobiologia, delle basi evolutive della
psicologia, potranno consentire all’uomo una nuova consapevolezza, un’
immagine più veritiera di sé stesso? Niente più che un suggerimento: i
libri della Byatt pongono domande più che dare risposte.
Romanzi di idee, se non addirittura romanzi filosofici, tutti i libri di
questa quadrilogia hanno trame che non perdono tensione, in cui gli
eventi e i personaggi si susseguono, in cui il mondo e la realtà in
movimento hanno sempre una parte preponderante. Sempre nitida e lucida
la loro prosa. Tutto questo rende la scrittura della Byatt in qualche
modo atipica rispetto a quella scrittura cosiddetta “femminile”, rivolta
piuttosto all’analisi delle emozioni e di mondi interiori. La ragione è
forse contenuta in una frase che Federica Potter dice di Alice, quell’
“Alice attraverso lo specchio” che dà il titolo al suo programma
televisivo: “E’ la bambina vittoriana che assembla il folle universo di
regole, intenzioni nascoste, sentimenti violenti e incomprensibili,
convenzioni degli adulti. Alice e’ un’empirista inglese, non si fa
sviare, ingannare o sconcertare. Per quanto si lasci ingigantire o
rimpicciolire o trattare da serpente, Alice è sicura di esistere”.
E’ questo, forse, il segreto della nitidezza dei libri di Antonia Byatt:
uno sguardo sempre sostenuto da un sottofondo di solido “empirismo
inglese”.
Baiocchi Marta
novembre 2007 |