L' io della mente.
Riflessioni sul sé e l’anima.
di
Hofstadter Douglas R.
e
Dennett Daniel C.
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Traduttore: G. Longo
Anno: 1997
Pagine: 496
Prezzo Euro 18,00
EAN: 9788845907913
http://www.adelphi.it/
Descrizione:
"Che cos'è la mente? Chi sono io? Può la mera materia pensare o sentire?
Dov'è l'anima? Chiunque si trovi ad affrontare queste domande precipita
in un mare di perplessità. Questo libro vuole essere un tentativo di
rivelare queste perplessità e portarle in piena luce... vuole dunque
provocare, infastidire e confondere i lettori, vuole rendere strano ciò
che è ovvio e, magari, rendere ovvio ciò che è strano". (Hofstadter e
Dennett)
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STORIE
EMOZIONANTI DI MACCHINE PENSANTI
Questo libro, sebbene ormai vecchio di una ventina d’anni, rimane un
testo di riferimento per chi è interessato ai problemi della mente e
della coscienza.
Qual è la relazione tra la struttura (il cervello) e la funzione (il
pensiero)? Può lo studio dei fenomeni microscopici (le molecole, i
neuroni) rendere conto del fenomeno macroscopico dell’attività mentale?
Come e perché l’uomo è dotato della consapevolezza di sé? E la coscienza
di sé, è vantaggiosa evolutivamente per l’animale uomo, o la
consapevolezza è una caratteristica acquisita per caso? E quali sono gli
elementi chiave che caratterizzano la mente umana, quelli che
bisognerebbe copiare volendo costruire un’intelligenza artificiale? La
memoria? La capacità logica-correlativa? O la capacità emotiva? Che
caratteristiche dovrebbe avere una macchina capace di superare il famoso
test di Turing – il test in cui un uomo interroga una macchina senza
vederla: la macchina supera il test quando l’interrogante non riesce a
distinguere le sue risposte da quelle di un essere umano vero.
E poi, supponendo di riuscire a costruire una macchina che imita a
perfezione ogni reazione umana, come stabilire fino a che punto le sue
emozioni sono simulate, e fino a che punto la macchina le prova
veramente?
Gli autori dichiarano fin dall’inizio un punto di vista puramente
meccanicistico su queste questioni. Ritengono sostanzialmente che non ci
siano funzioni della mente che non possano essere spiegate (se non oggi
in futuro) in base a fenomeni fisici, siano essi microscopici,
macroscopici o di gruppo. Ritengono inoltre che non sia impossibile
(almeno sul piano teorico) costruire macchine capaci di svolgere tutte
le attività, intellettive o emotive che siano, della mente umana
(sebbene, ci si potrebbe chiedere, a che scopo costruirle).
Nonostante l’approccio pragmatico, e nonostante gli autori siano due
importanti studiosi di psicologia e di intelligenza artificiale, la
struttura del libro non ha nulla della dissertazione accademica da
addetti ai lavori. Al contrario, le considerazioni tecniche vengono
esposte sempre in modo molto immediato mediante esempi, paradossi,
invenzioni. A brani tratti da saggi o da opere divulgative, sono
inframmezzati stralci di narrativa da scrittori come Borges, o Stanislav
Lem, autore di bellissimi libri di fantascienza, tra cui il romanzo da
cui proviene il film Solaris. O da Lewis Carroll, l’autore di Alice nel
Paese delle Meraviglie, che fu studioso di logica, e nascose nei libri
di Alice una serie di giochi ed enigmi matematici.
Nonostante la lunghezza e qualche raro passaggio più complesso, questo
libro nell’insieme risulta non solo chiaro e accessibile anche a chi non
ha nessun background sull’argomento, ma addirittura suggestivo, non solo
per il fascino delle questioni in gioco, non solo per il modo
sfaccettato e paradossale in cui le affronta, ma anche per l’autentica
poesia di alcuni dei suoi brani.
Baiocchi Marta
novembre 2007 |