La
tredicesima storia
Diane Setterfield
Mondadori, Milano, 2007
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Pagine: 412, rilegato
Prezzo: € 18,50
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LIBRI DA NASCONDERE
Nelle generazioni
passate, c’erano libri che gli adulti tenevano nascosti ai bambini e
agli adolescenti, sebbene non avessero contenuti considerati
strettamente “proibiti” per la loro epoca: sessuali, o antireligiosi, o
sovversivi. Semplicemente, erano considerate letture “facili”, di basso
livello, per come erano scritti e/o per lo spessore generale delle
storie. Erano i cosiddetti “romanzi popolari” sia rosa che d’avventure,
polizieschi o del terrore. Successivamente alla categoria vennero
aggiunti anche i fumetti e i fotoromanzi. “Un mucchio di sciocchezze”
era il commento generico. I giovani, dal canto loro, continuavano
imperturbati in quelle letture, grazie a mille stratagemmi, come i
prestiti clandestini dai compagni di classe, o lo scardinamento di stipi
chiusi a chiave dai genitori. Il gusto del proibito, poi, finiva per
renderle le più gustose e indimenticabili di tutta la vita per molti di
quelli a cui erano state proibite. Tra cui io.
Ecco, nel leggere questo libro, anch’io ho pensato che era meglio
seppellirlo in giardino, per non farlo vedere in giro. A chi ha
pochissimo tempo per leggere, per esempio, e non merita di sprecarlo su
un libro come questo. Ai giovanissimi, che si stanno innamorando della
lettura, che non gli dovesse venire l’idea che questo è un bel libro.
Tra castelli diroccati nella brughiera, coppie di gemelle perdute, amori
contro natura, trovatelli questo libro è un pasticcio terribile di tutti
i peggiori luoghi comuni del romanzaccio ottocentesco. La trama è
sgangherata e piena di fili mal cuciti. La psicologia dei personaggi ha
la profondità dell’etichetta di una scatola di pelati.
L’autrice si richiama apertamente a una certa letteratura gotica
ottocentesca, e cita spesso le sorelle Bronte, Jane Austen, George Eliot,
senza raggiungerne neanche lontanamente la potenza emotiva. Né potrebbe
essere altrimenti, perchè ogni epoca ha i suoi modi di narrare, e
strapparli dalle loro antiche aiuole per piantarli sui propri moderni
balconi è sempre un’operazione dubbia.
Se non avete mai letto “ Cime tempestose”, “Orgoglio e pregiudizio” o “Middlemarch”,
leggete quelli, che sono cento volte più belli.
Se poi ci tenete proprio, allora leggete anche voi questo polpettone.
Almeno, non ci impiegherete molto.
Io, ci ho fatto le cinque di mattina, senza riuscire a metterlo giù.
Marta Baiocchi
ottobre 2007 |