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oltre l'arte
2007

Beni Culturali - Narrativa

INDICE

SOMMARIO




Diario di una casalinga disperata
Sue Kaufman
 Einaudi, Torino, 2007
Collana: Stile libero
Pagine: 354
Prezzo: € 12,00
Traduzione: G. Cenciarelli
ISBN: 8806183486



Quaderno proibito
Alba de Cèspedes
Net, Milano, 2006
Collana: Narrativa
Pagine: 237
Prezzo: € 8,00
ISBN: 8851523118

 

DUE DIARI DI DONNA

E’ uscita di recente la prima edizione italiana di “Diary of a mad housewife”, di Sue Kaufman (1927-1977), il cui titolo viene tradotto come: ”Diario di una casalinga disperata”, forse sulla scia del successo della serie televisiva. Questa “mad housewife”, tuttavia, ha poco a che vedere con le casalinghe disperate della tv: il libro, infatti, dal quale venne tratto un film di grande successo, è del 1967, e narra un mondo femminile che è quello delle mamme, se non delle nonne, delle donne che hanno 30-40 anni oggi. L’aggettivo mad, del resto, piuttosto che disperata, ha in inglese il doppio significato di “pazza” e di “arrabbiata”. E’ proprio a causa della paura di essere minacciata dalla pazzia, che Tina Balser inizia a tenere un diario. In questo modo, spera di riuscire a chiarire a sé stessa l’origine delle ansie nevrotiche che le rendono la vita impossibile (ascensori metropolitane ponti tunnel posti alti posti bassi posti stretti barche macchine aerei, e la lista continua...). Comincia così la descrizione dettagliata della vita di una newyorchese degli anni ’60, lacerata dal conflitto tra una vita di lussi obbligatori (il marito ambizioso ha bisogno di una donna di rappresentanza al suo fianco) e la stupefacente (per noi, oggi) impossibilità di disporre di 40 dollari, se non sottraendoli al denaro che il marito settimanalmente le consegna per le spese di casa. Lacerata tra l’educazione ricevuta allo Smith College (uno dei più esclusivi in America, da cui uscirono moltissime intellettuali e donne di successo), e l’incapacità di riuscire a sistemare una volta per tutte il problema del cambio stagione degli abiti della famiglia. Il senso dell’umorismo un po’ amaro dell’autrice fa di questo diario una testimonianza interessante e divertente al tempo stesso.
Una lettura che fa venire in mente un altro libro, molto simile ma (per noi) anche più coinvolgente: il “Quaderno proibito” di Alba de Cespedes (1911-1997). Scritto nel 1952 e ripubblicato nel 1996, questo romanzo in forma di diario ebbe grande successo ai suoi tempi, ma è ingiustamente semi-dimenticato ai nostri giorni. I due libri hanno un inizio incredibilmente simile: una donna, entrata in un negozio per una commissione, ha l’impulso improvviso e irrefrenabile di comprare un quaderno. In modo quasi del tutto parallelo, le due donne portano a casa il quaderno di nascosto, e cercano come prima cosa un posto dove poterlo nascondere. Per entrambe, questo desiderio svelerà la necessità profonda di chiarire a sé stesse il proprio ruolo di donne all’interno della famiglia.
Difficile sapere adesso se “Quaderno proibito” venne tradotto in inglese e se la Kaufman ebbe occasione di leggerlo, oppure se le due autrici scelsero indipendentemente una analoga struttura narrativa, in anni in cui i problemi delle donne nella famiglia cominciavano a ricevere attenzione sia in Europa che in America. Per i lettori (e soprattutto per le lettrici) italiani, comunque, “Quaderno proibito” è a tutt’oggi una lettura più rivelatrice, in quanto più vicina. Quindici anni prima della “Mad Housewife”, “Quaderno proibito” descrive una personalità di donna che risulta sorprendentemente più avanzata della consorella newyorkese. Indipendente sul piano economico (ha un lavoro che esegue con scrupolo e soddisfazione) Valeria Cossati traccia con grande profondità psicologica un quadro nitidissimo di sé stessa, della propria famiglia, e dei problemi di un nascente ceto medio nell’Italia degli anni appena successivi alla guerra. Con eccezionale dignità e chiarezza di visione, il suo diario punta il dito, in anticipo sui tempi, sui punti deboli sui quali comincerà di li a poco a crinarsi la struttura familiare italiana. A noi, donne delle generazioni successive, restituisce una visione privilegiata sui sentimenti e le speranze delle nostre nonne e madri.

Marta Baiocchi
settembre
2007