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oltre l'arte
2004

Beni Culturali - Narrativa
bordline contemporanea beni culturali




L'ANIMALE MORENTE

Philip Roth

Torino, Einaudi, 2001
Euro 13,00

113 p., 22 cm., ril.

ISBN 88.06.16355.8

STORIE DI PROFESSORI E PROFESSIONI

David Kepesh è un maturo professore universitario americano, ben inserito nel mondo dei media: deve infatti il suo corso di Practical Criticism alla sua visibilità in una rubrica televisiva di letteratura. Neanche a dirlo, è un corso molto seguito dalle studentesse: "le ragazze sono irrimediabilmente attratte dalla celebrità", annota cinicamente il nostro prof.
Almeno da come si descrive, il prof non è simpatico: non solo è un opportunista, ma come molti intellettuali, è rimasto un adolescente. Cresciuto nella libertà sessuale dei campus americani degli anni '60, non vuole legami e da sempre approfitta a piene mani delle occasioni offerte dalla sua posizione sociale. Non importa se nel frattempo nei campus americani si respira ben altra aria e son vietati i rapporti fra educatori (?) e studenti: il prof aspetta semplicemente la fine degli esami e solo allora sfrutta la sua rendita di posizione, invitando tutte a casa sua per un party di fine corso.
Una ragazza però è diversa dalle altre: Consuela Castello, una bruna latina figlia di ricchi esuli cubani, naturalmente sensuale (per gli americani 'latina' è sinonimo di procace) ed estranea allo schema della brava ragazza disinibita ma superficiale che satura per solito i campus americani. E' persino all'antica, spagnolesca, ma molto determinata. E infatti finiscono a letto, ma non per una sola notte: la loro relazione durerà un anno e mezzo, nonostante lui ce la metta tutta per separare il sesso dal sentimento. Un legame - va detto subito - descritto in modo quasi brutale, senza dare troppo spazio al romanticismo. Nonostante la sua cultura, il prof vede solo la fisicità del rapporto, appena velato di estetismo. Lei dal canto suo è figlia del suo tempo: attraverso la relazione con l'anziano ma prestigioso prof , è partecipe di un mondo che non è il suo e sfrutta il potere che Madre Natura le dona. Ne segue il solito caos affettivo e ormonale di qualsiasi relazione, malamente limitato dalle noiose elucubrazioni del prof in materia di sesso e di etica. Raramente gli intellettuali riescono infatti a vivere una relazione senza pensarci troppo, sia pur dopo aver sfogato la propria parte istintuale a spese della ragazza di turno. Consuelo infatti è appena abbozzata: di lei sappiamo poco e solo verso la fine del romanzo avrà diritto di parola, esprimendo desideri e ricordi che non le erano mai stati chiesti prima. Sappiamo invece molto della storia personale del prof , fatta di egoismo e di incapacità affettiva: ha avuto una moglie, ha un figlio ormai quarantenne e una relazione con una sua ex-studentessa ormai grande pure lei, già donna in carriera e gelosa di questo nuova relazione, di cui intuisce la presenza attraverso un elemento materiale e assai poco poetico: un assorbente vaginale lasciato in giro.
Ma è proprio la fisicità a dare la cifra del libro. "Il sesso è anche la vendetta sulla morte" scrive il prof , scrivendo in chiaro quello che già sapevamo da Lolita di Nabokov e da Tatjana di Goetz: un uomo maturo si mette con la ragazzina per ritardare la propria morte. E anche questo libro perfeziona per così dire il meccanismo nel solito modo: facendo morire la ragazza giovane. Consuelo infatti tornerà otto anni dopo dal prof perché malata di tumore al seno: vuole essere amata e fotografata prima che il chirurgo faccia scempio del suo corpo e la Morte faccia il resto. Finale crudo ma convincente: è solo attraverso la sofferenza che anche David Kepesh ridiventa ai nostri occhi un essere umano.

Marco Pasquali
febbraio 2004