Santa Maria in
Monticelli
di Maria Richiello
Elio De Rosa Editore
In copertina: Santa Maria in Monticelli, parete
destra del presbiterio, Le madri offrono i figli a Gesù, di Cesare
Mariani, (Foto di Carlo De Santis, su gentile concessione del
Fondo Edifici di Culto)
© 2005 Fondo Edifici di Culto. Ministero dell’interno. Dipartimento per
le Libertà
Civili e l’immigrazione
© 2005 Elio de Rosa Editore
Ufficio Diffusione:
Piazzale Clodio, 14- 00195 Roma
Tel. 06/39721038
Finito di stampare dalla Cosmofilm spa. nel mese di settembre 2005
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MONTICELLI E DINTORNI
La Chiesa di S.Maria in Monticelli è un piccolo edificio quasi
schiacciato dalla mole del Ministero della Giustizia, si presenta con
una graziosa e mossa facciata settecentesca sovrastata da un campanile
romanico con aperture bifore e trifore. L’origine della chiesa è molto
antica, variamente collocata tra il V e l’VIII secolo, su preesistenze
romane da cui il toponimo “Monticelli”, fu a forma basilicale, con tre
navate divise da colonne di spoglio, preceduta da un portico. Fu
praticamente ricostruita da Pasquale II verso il 1100 ed ebbe altri
restauri a fine ‘500; un intervento sostanziale si ebbe nel 1715 con la
costruzione di una nuova facciata ad opera di Giuseppe Sardi e di Matteo
Sassi, ulteriori interventi si ebbero nel 1860 sotto la direzione di
Francesco Azzurri e con l’opera dei pittori Cesare Mariani ed Enrico
Ruspi. L’interno della chiesa fu ricoperto di affreschi e di colorazioni
a finto marmo, molto in voga all’epoca di Pio IX, coprendo ogni
preesistenza. Fu parrocchia fino al 1908 ed è tuttora affidata alla
Congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana; è proprietà del Fondo
Edifici di Culto del Ministero dell’Interno che gestisce chiese e
complessi già religiosi confiscati dopo l’Unità d’Italia. Pochi anni fa
è stata restaurata la facciata ad opera dell’impresa Lupo e parzialmente
l’interno. Per far conoscere il suo patrimonio artistico il Fondo ha
preso l’iniziativa di promuovere la pubblicazione di una collana di
volumetti a cura di Elio De Rosa Editore. Il primo di essi riguarda
appunto la nostra chiesa ed è stato curato dall’architetto Maria
Richiello coadiuvata da collaboratori per argomenti specifici. Il libro
si articola su vari capitoli raggruppati in tre parti: la prima racconta
la storia della chiesa dalle antiche origini ai tempi nostri passando
attraverso ristrutturazioni e restauri; la parte seconda descrive
l’interno ed esamina in maniera minuziosa la decorazione pittorica che
comprende numerose opere di varie epoche. Di risalenti al medioevo si
hanno due frammenti oltre due colonne inglobate nei più recenti pilastri
e cioè un volto del Redentore in mosaico del XII secolo ultimo resto del
grande catino absidale ed una effigie in affresco, attribuita a Pasquale
II, forse appartenente ad una grande composizione in controfacciata ora
sostituita da affreschi di Ercole Ruspi mentre quelli della cantoria
sono di Tommaso Minardi. La navata centrale ed i pilastri sono decorati
con affreschi con immagini di Apostoli, i pilastri, e di donne
dell’Antico Testamento, la volta. esaltanti la gloria della Vergine
Maria opere del Ruspi e del Mariani. Le cappelle laterali sono invece
decorate da artisti del tardo seicento e del settecento quali Andrea
Sacchi, Odoardo Vicinelli, G.B. Puccetti, Stefano Parrocel , Sebastiano
Conca, G.B. Van Loo, non eccelsi ma comunque di alta qualità;
dell’inizio del ‘600 è un affresco con la Flagellazione, ispirato
all’analogo soggetto di Sebastiano del Piombo in S. Pietro in Montorio,
opera di Antonio Carracci figlio del più noto Agostino, l’affresco fu
riscoperto durante i lavori di restauro ottocenteschi. A sinistra
dell’abside si trova la cappella di Gesù Nazzareno con un quadro ad olio
di ignoto del tardo ‘600 inserito in una decorazione di stile vagamente
bizantino realizzata da Eugenio Cisterna all’inizio del XX secolo. Un
capitolo descrive la sacrestia con begli armadi lignei ed un cortile
vicino con resti marmorei dei precedenti arredi della chiesa. La terza
parte esamina le varie emergenze architettoniche intorno alla chiesa
esaminando brevemente i numerosi edifici sacri e profani nella zona
compresa tra Piazza Farnese, Ponte Sisto, Piazza Cairoli. Il volume, di
160 pagine, ha veste accurata, è denso di notizie e ricco di immagini e
si conta sia il felice inizio della collana interessante le molte chiese
del Fondo edifici per il culto.
Roberto Filippi
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