PALAZZO DELLA CALCOGRAFIA
di Giulia De Marchi
De Luca Edizioni
d'Arte
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LA CALCOGRAFIA
In via della Stamperia, al civico 6, c'è un palazzo di
sobria architettura neoclassica che si affaccia sulla
strada con alcune vetrate: è il Palazzo della
Calcografia. E' un edificio relativamente giovane, per
Roma, in quanto risale agli anni 30 dell'800, non è
stato fastosa residenza di principi e cardinali ma sede
di attività produttive e commerciali, vediamone ora la
storia.
Nel 1738 gli ultimi
titolari della famosa stamperia De Rossi alla Pace, che
aveva operato per oltre un secolo producendo stampe
tratte da matrici in rame incise da celebri artisti,
decisero di vendere il loro magazzino che conteneva
migliaia di lastre; il papa Clemente XII le fece
acquistare dalla Camera Apostolica sia per salvaguardare
un ricco patrimonio d'arte sia per avviare una
remunerativa attività commerciale in quanto le stampe
erano molto richieste da viaggiatori e pellegrini di
reddito mediobasso che non potevano permettersi
l'acquisto di dipinti o opere di mosaico minuto, allora
molto in voga.
La Calcografia
Camerale, così si chiamò l'ufficio preposto alla
conservazione delle lastre e alla commercializzazione
delle stampe, peregrinò per vari luoghi di Roma per
quasi un secolo finché nel 1835 papa Gregorio XVI
affidò a Giuseppe Valadier la costruzione di un apposito
edificio che servisse da deposito delle preziose lastre
di rame, da officina di produzione delle stampe, da
locale per la vendita al pubblico.
Il Palazzo fu
situato in mezzo ad edifici illustri: la Fontana di
Trevi, Palazzo Poli, Palazzo della Stamperia Camerale,
Palazzo Carpegna, che ne condizionarono dimensioni e
caratteristiche: Il Valadier, già parecchio anziano,
fece costruire il palazzo in un paio di anni distribuendo
i vari ambienti in maniera funzionale agli scopi per i
quali era stata creata la Calcografia ma per quasi
centocinquanta anni l'edificio, pur continuando ad
ospitare la stessa attività, ha subito continue
modifiche dovute alla necessità di adeguarlo a quelli
che erano i bisogni e gli interessi del momento. Passato
allo Stato Italiano ha continuato ad ospitare decine di
migliaia di lastre di rame.
Nel 1975 la Calcografia è stata unita al Gabinetto delle
Stampe dando vita all'Istituto Nazionale per la Grafica
che ha trovato sede nel palazzo della Calcografia e
nell'attiguo Palazzo Poli acquistato nel 1978. Ora le
vecchie matrici storiche non sono più utilizzate ma con
diversi sistemi è possibile avere stampe.
La storia del
Palazzo, delle raccolte in esso contenute, dell'attività
svolta, è esposta in una interessante e completa
monografia di Giulia De Marchi edita dalla De Luca
Edizioni d'Arte, oltretutto a prezzo molto contenuto in
rapporto alla qualità dell'elaborato e della sua veste
grafica.
Roberto
Filippi
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