ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 4
gennaio - aprile 2002

Beni Culturali - Libri d'Arte
bordline contemporanea beni culturali




PALAZZO DELLA CALCOGRAFIA
di Giulia De Marchi

De Luca Edizioni d'Arte




LA CALCOGRAFIA

In via della Stamperia, al civico 6, c'è un palazzo di sobria architettura neoclassica che si affaccia sulla strada con alcune vetrate: è il Palazzo della Calcografia. E' un edificio relativamente giovane, per Roma, in quanto risale agli anni 30 dell'800, non è stato fastosa residenza di principi e cardinali ma sede di attività produttive e commerciali, vediamone ora la storia.

Nel 1738 gli ultimi titolari della famosa stamperia De Rossi alla Pace, che aveva operato per oltre un secolo producendo stampe tratte da matrici in rame incise da celebri artisti, decisero di vendere il loro magazzino che conteneva migliaia di lastre; il papa Clemente XII le fece acquistare dalla Camera Apostolica sia per salvaguardare un ricco patrimonio d'arte sia per avviare una remunerativa attività commerciale in quanto le stampe erano molto richieste da viaggiatori e pellegrini di reddito mediobasso che non potevano permettersi l'acquisto di dipinti o opere di mosaico minuto, allora molto in voga.
La Calcografia Camerale, così si chiamò l'ufficio preposto alla conservazione delle lastre e alla commercializzazione delle stampe, peregrinò per vari luoghi di Roma per quasi un secolo finché nel 1835 papa Gregorio XVI affidò a Giuseppe Valadier la costruzione di un apposito edificio che servisse da deposito delle preziose lastre di rame, da officina di produzione delle stampe, da locale per la vendita al pubblico.
Il Palazzo fu situato in mezzo ad edifici illustri: la Fontana di Trevi, Palazzo Poli, Palazzo della Stamperia Camerale, Palazzo Carpegna, che ne condizionarono dimensioni e caratteristiche: Il Valadier, già parecchio anziano, fece costruire il palazzo in un paio di anni distribuendo i vari ambienti in maniera funzionale agli scopi per i quali era stata creata la Calcografia ma per quasi centocinquanta anni l'edificio, pur continuando ad ospitare la stessa attività, ha subito continue modifiche dovute alla necessità di adeguarlo a quelli che erano i bisogni e gli interessi del momento. Passato allo Stato Italiano ha continuato ad ospitare decine di migliaia di lastre di rame.
Nel 1975 la Calcografia è stata unita al Gabinetto delle Stampe dando vita all'Istituto Nazionale per la Grafica che ha trovato sede nel palazzo della Calcografia e nell'attiguo Palazzo Poli acquistato nel 1978. Ora le vecchie matrici storiche non sono più utilizzate ma con diversi sistemi è possibile avere stampe.

La storia del Palazzo, delle raccolte in esso contenute, dell'attività svolta, è esposta in una interessante e completa monografia di Giulia De Marchi edita dalla De Luca Edizioni d'Arte, oltretutto a prezzo molto contenuto in rapporto alla qualità dell'elaborato e della sua veste grafica.

Roberto Filippi