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L'arte di tradurre l'arte
John Baptist Jackson incisore nella Venezia del Settecento
A cura di Giovanni Maria Fara, Alessia Giachery, Orsola Braides
Testi e fonti per la storia del disegno e della grafica
Editrice: Leo S. Olschki, 2024, pp. 206, 81 figg, 2 vol.

Prezzo: € 25,00
ISBN: 9788822269133

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L’arte di tradurre l’arte

Il titolo di questo testo, uscito attraverso la casa editrice Leo S. Olschki, ha come sottotitolo: John Baptist Jackson incisore nella Venezia del Settecento.
Un testo che funge da catalogo per l’esposizione svoltasi nelle sale monumentali della Biblioteca Marciana.
Fin dalle prime pagine Giovanni Maria Fara, definisce stampe di traduzione quelle che derivano dalle pitture, nel senso di trasferimento di un’immagine. Diversamente il termine stampa di riproduzione sono quelle che hanno come modello di base un disegno così come per le stampe da sculture.
Il saggio in questione descrive la vita e l’opera dello stampatore inglese John Baptist Jackson (1703 – 1773), un innovatore nella storia della xilografia a chiaroscuro e a colori.
Dopo Londra e Parigi, Jackson arrivò a Venezia nel 1731. Da qui il rapporto con l’appena conosciuto Anton Maria Zanetti (1680 – 1767), collezionista e stampatore dilettante, che dette una grossa spinta all’incisore venuto nella città lagunare.
Interessanti gli esperimenti che Jackson fece anche per migliorare i risultati. Per fare questo fece costruire un torchio a rullo per le sue esigenze. Jackson era solito stampare dal chiaro allo scuro con toni d’ocra, marrone o grigio verde.
Attraverso poi, la sovrastampa otteneva una miscelazione ottica, dove studiò nuove formulazioni degli inchiostri non opachi per la stampa a rilievo, creando una maggior varietà di toni.

Oltre all’incisore inglese, altri artisti a Venezia hanno documentato la loro opera attraverso l’arte incisoria.
Agostino Carracci ne è un esempio che, presente in città, fece incisioni dalle opere di Veronese e Tintoretto. Il testo riporta anche un importante capitolo di Silvia Pugliesi sulla natura delle filigrane della raccolta Marciana. Attraverso queste note si riesce ad identificare le cartiere di provenienza dei fogli adoperati da Jackson. Si viene a conoscenza quindi del distretto cartario di Toscolano e Maderno che hanno prodotto per secoli, nella Repubblica veneziana, le carte più pregiate.
Proprio alla Marciana entrarono le stampe di Jackson che risultano particolarmente interessanti per l’analisi delle filigrane.
Da qui il volume presenta un’analisi approfondita sulle cartiere, sulla loro provenienza e sulle relative contromarche distintive.

Più che interessante lettura per tutti voi.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre