Editoria & Libri d'Arte
sommario
INDICE
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La Rajetta rubata
Alla ricerca della pietra raggiante tra le leggende dei Monti Pallidi
Autore: Roberto Frison
Disegni di Nicola Pertile
Editore: Effe2
ISBN 978-88-902271-8-9
Prezzo: €15,00
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La Rajetta rubata
Il testo supera di poco le duecento pagine,
accompagnate da tavole di fumetti e a una mappa. Tra il racconto e la
graphic novel. L’autore, Roberto Frison, č anche attore e regista di
opere teatrali, dedicate alle leggende venete. Cittadino romanese, di
quel Romano d’Ezzelino in provincia di Vicenza, il Frison, figlio di
contadini, č appassionato di storia locale. Le sue origini lo portano a
interessarsi di civiltā contadina, approfondendo le tradizioni e la
favolistica popolare.
Gli inserti realizzati a fumetto sono del giovane Nicola Pertile che
riesce a rendere espressivi i soggetti tra luci e ombre.
Ma cosa č la Rajetta? Una pietra raggiante, un amuleto che appartiene al
mago Spina de Mul molto temuto.
La storia illustrata č un vortice di intrighi, battaglie, magie, un
continuo intersecarsi tra i miti del Regno di Fanes, attraverso le
vicende del 1948.
Protagonisti sono due giovani ragazzi: Isabella e Michele oltre
all’artista Walter Resentera, nativo di Seren del Grappa.
Il Resentera (1907 – 1995) dimostra fin da giovanissimo l’interesse per
il disegno e la pittura. A Milano incontrerā, negli anni Venti, Marcello
Dudovich e Michele Cascella. Si interesserā di manifesti pubblicitari e
di illustrazione. Lavora anche nella Pittura murale, affresco, tempera e
mosaico. Tra i vari lavori esegue un voluminoso affresco (metri 5,5 di
altezza e metri 32 di lunghezza) nella Birreria di Pedavena, vicino
Feltre, dove raffigura le leggende dei Monti Pallidi; libera
interpretazione delle leggende Dolomitiche, raccolte a fine Ottocento da
Karl Felix Wolff (1879 – 1966).
Nel grande affresco sono presenti centocinquanta figure tra guerrieri,
regine, gnomi, elfi, alci, cervi, paggi.
L’artista di Seren del Grappa realizza l’affresco tra il 1939 e il 1942,
impostandolo come fosse un fondale teatrale. Dotato di forte e intenso
colorismo, appare come un racconto dai contorni naturalistici e dalle
complesse figure di matrice espressionistica.
Ed č proprio qui che i due ragazzi, catapultati letteralmente oltre
l’enorme affresco, debbono recuperare la Rajetta e per farlo si spostano
nei luoghi (riportati sulla mappa allegata al testo) delle dieci
leggende rappresentate nell’opera muraria chiamando in causa anche il
Drago di Caoria e il Dragone Lucente della Valsugana.
Le vicende vengono trascritte, attraverso il racconto dal Frison, in
maniera davvero avvincente. Infatti un alternarsi di emozioni, di
episodi vanno a concatenarsi assumendo i connotati della leggenda
parallela alla realtā.
Anche nelle descrizioni, l’autore č davvero preciso come a pagina
sessantanove quando descrive lo sciamano Spina de Mul. Ma quello che
vivono Michele e Isabella č realtā o sogno?
Interessante lettura per chi lo vorrā.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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