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INDICE

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Lo specchio del gusto
Vittorio Cini e il collezionismo d’arte antica nel Novecento
a cura di Luca Massimo Barbero
pp.192, 1° ed. 2021
Marsilio Libri illustrati
978-88-297-0550-4

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Le ragioni del gusto di Vittorio Cini

Vittorio Cini (1885-1977 ) č stato uno dei grandi collezionisti del XX secolo. A lui si deve la Fondazione
intitolata al figlio Giorgio, sorta nel 1951 sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. La sua collezione ha ispirato una giornata di studi, in occasione del quarantennale della morte del fondatore e del settantennale della Fondazione. Per la rassegna Libri a San Giorgio, č stato presentato il volume ‘Lo specchio del gusto. Vittorio Cini e il collezionismo d’arte antica nel Novecento’.
Il testo č a cura di Luca Massimo Barbero, Direttore dell'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini, formato da oltre centoottanta pagine, raccoglie gli atti del Convegno dedicato, dall’Istituto di Storia dell’Arte, a Vittorio Cini e al suo collezionismo artistico.

Il Cini ebbe una vera e propria passione per il collezionismo d’arte per tutto l’arco della sua Vita. Un occhio di riguardo lo ebbe sulle testimonianze del passato, che potessero restituire lo spirito di un’epoca, di una personalitŕ, di una cultura volta al gusto per i primitivi e allo studio del Rinascimento, particolarmente presente tra Ottocento e Novecento. Ma l’amore di Cini, per le cose belle, nasce e si nutre attraverso un ambiente frequentato da illustri consiglieri, storici dell’arte e uomini di cultura.

Il volume č una raccolta degli interventi di Andrea Bardelli, Annamaria Bava, Stefano Bruzzese, Antonella Chiodo, Alvar Gonzáles-Palacios, Mauro Natale, Anna Orlando e Maurizio Reberschak. Completa il testo, il regesto del carteggio, custodito nell’Archivio Vittorio Cini di Venezia, tra Vittorio Cini e Federico Zeri, visto l’importante rapporto che ebbero.

Alla presentazione del volume Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese, č intervenuta sull’importanza del libro per l’interesse del collezionismo. Le collezioni si studiano come fossero macchine del tempo, ha affermato, dietro le raccolte ci sono le storie di donne e di uomini. Inoltre questo testo ha il valore per gli strumenti filologici e di raccolta.
Un volume, questo, che racconta non solo l’interesse per il collezionismo ma anche l’amore delle singole opere.

Interessante lettura per voi.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre