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Libri
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Titolo: Elogio della fragilità
Autore: Roberto Gramiccia
Editore: Mimesis
Edizioni: 2016 – 2017, pagine 132
Prezzo: € 12,00
Isbn: 9788857536491
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L’antitesi della Vita: la
Fragilità Nella premessa di questo sottile testo: ‘Elogio
della Fragilità’ di Roberto Gramiccia, alla seconda edizione dove è
annesso anche il Manifesto della Fragilità, viene scritto: ‘Se la vita è
la tesi, la fragilità è l’antitesi e la storia è la sintesi’.
Se da una parte viene dichiarato che non è un libro per aiutare i
deboli, dall’altra invece appare come un testo che porta ad esaltare la
fragilità al fine di portare a migliorare noi stessi.
L’autore che oltre ad essere scrittore è anche medico e critico d’arte,
si domanda se è proprio vero che chi è fragile debba soccombere. Per
dimostrare questo e altri interrogativi ha confezionato un testo di poco
più di centotrenta pagine, edito da Mimesis.
E lo fa partendo da alcune vicende personali elaborando una teoria della
fragilità, non una, a mio avviso, ma La teoria della fragilità.
Chi non è stato, almeno una volta, nella sua vita fragile nel decidere,
fragile nel ricevere, fragile nel chiedere? E’ una condizione umana che
comprende gran parte dell’intera umanità. E’ quella condizione che
apparentemente si oppone a chi si ritiene ‘forte’ nel vivere quotidiano.
Ma siamo così sicuri che chi è ‘forte’, chi impone non abbia al suo
interno un atteggiamento di fragilità celata che lo porta a comportarsi
all’opposto?
Il libro del Gramiccia ci fa pensare e ri-considerare il nostro passato
storico. Si va dall’esperienza del movimento del ’68, alla possibile
cura del malessere dell’Italia attraverso il Partito Comunista Italiano.
Inoltre sono scontati anche i riferimenti alla medicina definendo il
medico come merce. Da qui l’esame approfondito della condizione di
salute di Marx e poi riferimenti su Machiavelli, Leopardi e Freud.
La paura, l’imbarazzo e l’inadeguatezza, per non essere all’altezza di
una prova, ha preso un po’ tutti. La condivisione dell’esperienza del
dolore e dell’angoscia, della paura del presente e del futuro, induce
tutti noi a meditare sul concetto di fragilità. Anche il così detto
benessere diffuso è messo, oggi, in discussione.
Pur essendo un testo autobiografico, appare come la storia di tutti noi.
Passando dagli anni della scuola e del ’68, alla lotta politica, allo
studio della medicina fino al rapporto tra vecchiaia e fragilità. Altri
capitoli su Arte e medicina, Fede e fragilità, Amore e sesso, destra e
sinistra, completano un bel testo, a mio avviso, del tutto nuovo.
Un testo per tutte le età perché insiste su temi universalmente
assorbiti e digeriti da gran parte della cultura. Un libro che fa
meditare.
Felice lettura.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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