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Libri

 


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Titolo: Se perdo me
Autore: La Vecchia Giovanna
Editore:
Antonio Stango, 2017, pp 150

Prezzo: € 12,00

ISBN-10: 8888909389
ISBN-13: 9788888909387

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Se perdo me

Quale verità? Quale verità?
È quello che si chiede, seppur con pacata ossessione, Giovanna La Vecchia nella sua lirica ‘Parla’ che fa parte delle centocinquanta pagine del volume da poco pubblicato.

Giovanna La Vecchia da Crotone, approda a Roma giovanissima, per entrare nel mondo del giornalismo, degli uffici stampa e in quello della scrittura. E di scrittura Giovanna La Vecchia ne fa parecchia. Dai racconti alle poesie, alle favole, alle recensioni.

In questo testo l’autrice ha modo di esternare tutte le sue, aggiungo io anche le nostre, sensazioni. Così scrive: ‘Mi hanno insegnato / a raccontarle le favole, / non a viverle……/ ed alla fine / ho perso il riferimento con la realtà. / Poi un giorno / ho compreso / che la favola più terribile ed inquietante / era proprio la vita’ e ancora: ‘Perché cammino da tanto / senza sentire terra sotto i piedi’.

Non è un caso se nell’aprire questo bel testo di poesie ci troviamo quasi subito con questa lirica. Sembrerebbe che averla messa tra le primissime, l’autrice abbia voluto comunicarci quale fosse la struttura portante del testo.
Un libro con riferimenti che mi fanno tornare alla mente i grandi della letteratura sudamericana, a quei poeti che hanno saputo far parlare la propria Anima. Quanti riferimenti ricchi e quanti rimandi, la mia mente mi fa riportare alle poesie di Pedro Salinas de ‘La voce a te dovuta’.

‘Ma io vivo nel passato / neppure il presente m’appartiene,…’ In fin dei conti sono d’accordo quando Giovanna scrive: ‘…viaggiamo felici / con un bagaglio in meno: / il peso dell’altro.’
A pagina quarantadue ecco altre parole che mi appartengono, convinto che sicuramente appartengono a molti di voi, ascoltate: ‘…E mi interrogo / sul senso di ogni cosa / ma non cerco le risposte / mi basta vivere / nell’incertezza di ogni attimo. …’.
Se continuo a segnalare alcune parole o qualche verso, prese qua e là, è perché queste parole hanno un significato profondo, un significato universale.

È il caso della lirica dove Giovanna La Vecchia ci comunica sulla natura del silenzio: ‘…Il silenzio non ha peso / esiste e fa aspettare…’ E a pagina cinquantasette: ‘Sto respirando / attraverso il tuo essere / … E la vita / diventa un viaggio… Nulla mi è ignoto. …’.
Ancora altri versi significativi: ‘E poi arriva l’idea di te / che non sei tu / ma ti somiglia…Ma l’idea di te / è adesso. …’ e ancora: ‘ Tu arrivi dove io non so / e non sono / Tu mi conosci / come io non comprendo. …’.

Ma nel riportare le elegiache parole di questo testo, mi accorgo solo ora che sarebbe da trascrivere quasi l’intero libro. Le parole non possono descrivere le idee, i concetti delle poesie di La Vecchia. È come per la città di Venezia, né foto, né racconti, né libri possono descrivere appieno l’aura che emana la città lagunare. Unica possibilità è viverla.
Vale anche per il testo di Giovanna La Vecchia, unica possibilità è leggerlo.
Nel lasciarvi alla lettura ancora parole da sottolineare: ‘Passano i minuti, / cadono sulla mia vita, / come lance appuntite. …’.
In attesa di ulteriori liriche che Giovanna La Vecchia vorrà donarci, auguro a tutti voi buona lettura.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre