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I mosaici a Roma dall’antichità al Medioevo
di Stefania Severi
Edilazio, Collana “Studi e Documenti” n. 43,
2015
pp.180
€ 13,00
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Per
quello che ne so e che ho avuto modo di leggere nel corso
della mia Vita, spesso i manuali affrontano gli argomenti
in maniera epidermica. In parte glielo impone il numero e
il formato limitato delle pagine, in parte è la natura
stessa del manuale che molte volte è solo divulgativo.
In questo testo di Stefania Severi, mi sono ritrovato a
leggere un manuale, costruito come fosse un piccolo
trattato di storia dell’Arte. Oltre a questo è
anche tascabile e quindi portarsi dietro questo testo in
giro per Roma è solo uno strumento prezioso.
Non sto esagerando, ma il suo valore nasce anche dal suo
contenuto. E il contenuto la Severi lo mette a
disposizione con estrema facilità iniziando a descrivere
l’importanza del mosaico. Questo studio comprende
l’arte musiva nella città di Roma dalle origini
fino a tutto il quattordicesimo secolo. Il motivo è
semplice e l’autrice lo spiega
nell’introduzione. Sono presi in esame due periodi
particolari di questa tecnica a Roma: l’antichità e
il Medioevo, perché dal Rinascimento il mosaico divenne
marginale.
Lo stesso Strinati, nella presentazione del testo
avvenuta alla Fondazione Besso, afferma essere presenti,
elementi riscontrabili degni di nota all’interno del
volume. Vale a dire che attraverso i mosaici gli artisti
consegneranno al futuro una serie di simbologia. Si veda
l’opera d’arte che emana luce perché la luce
è il divino. E il mosaico viene inteso attraverso
risultati estetici validi come nella basilica di S.
Prassede.
Stefania Severi confessa che l’interesse di questo
studio è partito dalla visione dei mosaici ravennati.
Questo interesse l’ha portata a confezionare un
manuale di centoottanta pagine, all’interno delle
quali elenca, attraverso vari paragrafi, i mosaici di
Roma antica, quelli delle quattro basiliche maggiori, i
mosaici nelle catacombe e nelle chiese dall’età
paleocristiana al medioevo, offrendo una accurata
descrizione in base alla loro collocazione.
Buona lettura e buona visione per tutti voi.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre