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INDICE
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Titolo: La tentazione di essere felici
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Longanesi (Collana la Gaja scienza), 2015
Pagine: 268
Prezzo:
Disponibile anche in ebook
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Non è mai troppo tardi
Raramente capita di leggere romanzi che hanno per protagonista un
vivace, anzi un verace, pensionato, soprattutto un pensionato del
calibro di Cesare Annunziata, un napoletano dall'animo focoso come la
terra in cui abita.
Cesare, 77 anni, ancora non ne vuol sapere di fare quella vita che tutti
pensano che un uomo della sua età dovrebbe fare, ovvero una vita pacata
ormai lontana dai vizi e dagli eccessi (come la pillola blu) per godersi
in pace l'ultima fase di una lunga esistenza; anche se lui di morire non
ne ha alcuna intenzione.
Questo bizzarro pensionato, nato dalla penna di Lorenzo Marone, riempie
le pagine del romanzo “La tentazione di essere felici” che ha portato lo
scrittore napoletano al grande salto di qualità, approdando alla casa
editrice Longanesi che ne ha riconosciuto le ottime doti narrative. Il
merito dell'autore è sicuramente quello di aver creato e caratterizzato
un personaggio come Cesare che nonostante l'età è dotato di un carisma
prorompente condito con una certa dose di cinismo che per molti lettori
può risultare affascinante.
L'anziano protagonista è vedovo, padre e nonno ma nessuna di queste tre
cose gli dona particolari emozioni: il rancore nei confronti della
defunta moglie si trascina nel tempo per via delle responsabilità nei
confronti dei figli a cui lui ha dovuto far fronte, quando invece prima
si preoccupava lei. I figli invece sono un capitolo ancor più
complicato: Sveva è una madre in carriera infelice della sua vita
matrimoniale, mentre Diego è omosessuale anche se al padre non lo ha mai
detto, tuttavia Cesare ne ha la certezza ed è questa la cosa che gli fa
davvero male. E il nipotino Federico? Diciamo che fare il nonno non è il
massimo delle ambizioni del protagonista, anche se tra tutti il piccolo
è quello che gli dà meno problemi e più sorrisi.
E poi c'è Emma, quella del presente e quella del passato. La prima è la
vicina di casa di Cesare e la seconda è un ricordo che la prima ha
risvegliato. Ma se non si può vivere di ricordi lo si può fare
riscoprendo se stessi grazie ad una giovane ragazza la cui realtà è
molto più difficile e complicata di quella di un vecchio pensionato a
cui tutto sommato la vita ha dato tutto. Dal loro incontro sul
pianerottolo in poi il passato e il presente di Cesare si intrecceranno
facendo luce sul perché delle molte situazioni che oggi lo circondano,
rivitalizzando in lui parte di quell'affetto paterno che ai figli è da
tempo negato.
La sua è la storia di un uomo che ha vissuto numerose esperienze e il
cui cuore ha conosciuto parecchi amori e altrettante delusioni che poco
alla volta hanno indurito il suo animo fino a renderlo l'uomo
“scorbutico” che è diventato.
Capita però di incappare a volte in situazioni drammatiche che nella
sventura sono proprio quelle che aiutano a riaprire il proprio cuore
anche se forse questo potrebbe non bastare per risolvere tutto.
L'autore, Cesare e il romanzo trasmettono tra gli altri un messaggio
chiaro: la felicità non è dovuta ma va ricercata. A volte magari la
stessa non è voluta o si pensa che più di così non si possa avere ma
anche in questi casi non è mai troppo tardi per accorgersi che i primi
che possono donare felicità sono proprio gli affetti che ti circondano;
del resto, proprio come si dice a Napoli: I figli so' piezz'e core.
E Cesare? Se ne renderà conto?
Alessandro Borghesan
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