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TERZOCCHO
Si rinnova nella grafica e nei contenuti, pur restando una pubblicazione
dedicata principalmente alle problematiche contemporanee dell'arte,
senza addentrasi convincentemente nel magmatico mondo dell'espressività.
Redazione Terzo Occhio
Via dei Due Macelli, 82
00187 Roma
Tel. +39 06/69380596
fax +39 06/6780771
Direttore
Giovanni Puglisi, Rettore della IULM di Milano
Vicedirettore
Walter Mauro, critico letterario
Responsabile Editoriale
Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri
Caporedattore
Marco Tonelli, critico d'arte
EVENTI
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QUOTIDIANA ARTE PATINATA
In questo numero del TerzOcchio non
afferma solo di essere un autorevole periodici nell’ambito dell’arte,
rinnovandosi nella grafica e nei contenuti, ma cerca di indagare sul
gusto degli altri, identificando gli altri in chi visita le mostre e i
musei, domandandosi “quanto conta il giudizio del pubblico nell’arte”.
Per un impegnativo quesito, ma basterebbe riflettere su chi ha la
possibilità di plasmare e indirizzare l’attenzione del pubblico che
abbiamo la risposta, fa intervenire differenti personalità del
giornalismo e della cultura che volano estremamente in alto, offrendo
delle personali letture della situazione artistica contemporanea
“ufficiale”, senza soffermarsi sul sommerso, percorrendo la strada
tracciata dai critici pigri e galleristi pavidi, oltre che dal le
istituzioni pubbliche che si adagiano sui statici suggerimenti del
privato.
Un panorama sconsolante per una pubblicazione che pur restando dedicata
principalmente alle problematiche contemporanee dell'arte, non si
addentra convincentemente nel magmatico mondo dell'espressività
quotidiana.
Una realtà espositiva che non crede necessario educare il pubblico
all’arte contemporanea, specialmente se si propone opere non figurative,
ma offrendo - al mercato - opere come improbabili capolavori.
La loquacità del gallerista che, spalleggiato dal critico, presenta un
lavoro di un suo artista, appare come lo sketch di Totò che cerca di
vendere la fontana di Trevi.
Curioso appare anche il realizzare una fondazione per Macro - l’incerto
local - che possa dialogare con il curioso global del MAXXI.
Un’internazionalizzazione che non ha fondamenti se non si vuol far
tesoro dell’esperienza della serie di mostre promosse dal Comune di Roma
che, tra gli anni Ottanta e Novanta, hanno arricchito il panorama romano
dell’arte.
Con il recupero dell’edificio del Borsino del Campo Boario dell’ex
Mattatoio, attrezzato per essere uno spazio espositivo, accogliendo le
prime edizioni di “12-35” (dodici artisti al di sotto dei trentacinque
anni), grazie alla temeraria fiducia di Rosella Siligato.
L’impegno per promuovere l’arte dell’area romana prosegue con Giovanna
Bonasegale e la sua “Arte a Roma”, allestita in uno dei capannoni
dell’ex Mattatoio non ancora ristrutturato, e “Lavori in corso”, dieci
mostre collettive di artisti contemporanei, negli spazi del Macro pre
Danilo Eccher.
Il mondo dell’arte dovrebbe essere grato a Rosella Siligato e a Giovanna
Bonasegale, due differenti personalità che hanno evidenziato la
potenzialità di molti “giovani” artisti, offrendo delle occasioni di
confronto tra molteplici visioni.
Un occasione che da anni il pubblico e il privato non danno e che
difficilmente offriranno se anche l’editoria non vuol porsi come
stimolatore verso l’interessante ricerca di Massimo Luccioli o
l’evoluzione stilistica di Angelo Colagrossi, le cere emozionali di Rita
Iacomino, ben diverse da quelle di Domenico Bianchi, o le carte di
Suzanne Kessler, le dilatazioni di Piero Mascetti o le pigmentazioni
fotografiche di Mirko Pagliacci, i miraggi imprigionati nel vetro di
Antonella Capponi o l’impegno di Anna Minopoli.
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