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oltre l'arte
settembre - dicembre 2000
Beni Culturali - Società
bordline contemporanea beni culturali









ARRIVANO I LORO!

Com'è che si diventa misantropi? "Non ti contenti mai di niente!" ti dicono, rimproverandoti di rovinare l'idillio dell'umanità con le tue seccanti manie. "Non ti sta mai bene nessuno!" dicono; e voi? Pensate anche voi di vivere nell'età dell'oro o vi contentate, inguaribili ottimisti, anche se vi accorgete di vivere nell'età del piombo o del ferro arrugginito? Siamo veramente noi gli alieni, i baccelloni invasivi, i rinoceronti di ioneschiana memoria? Provatevi un po' a vivere in un mondo infiorato dai salotti sessual-chic alla Costanzo, dalle trasmissioni "urlate" da sfrenate lavandaie e dalle loro corna sciorinate in piazza, dagli eleganti "stronzi" e "vaffanculo" elargiti ogni giorno da boriosi uomini di cultura, dal travestitismo forsennato propinato a tutte l'ore con tavole rotonde, quadre e a spicchi, dove alla fine ti vergogni di non indossare toupé e tacchi a spillo, dai giornalisti che in nome della democratica informazione sciacallano su sangue e lacrime "perché tutto fa spettacolo"; un mondo popolato da ottimisti-edonisti ad ogni costo che ti evitano come lebbra se parli di cose "sgradevoli" ma che poi, a forza di nascondere e di rimuovere, fanno ressa nelle anticamere degli psicanalisti, un mondo affollato da induisti e tibetani d'accatto che ti rompono i coglioni con i loro "mantra" ma ti prendono per il culo se reciti il rosario, un mondo di vecchi che imitano pateticamente i ragazzini perché "stare a galla" è tutto, di grandi puttanieri che ci raccontano di essere in fondo timidi e introversi, di gentildonne che mercanteggiano come "vaiasse" perché è chic contrattare come in un "suk" arabo. Un mondo che ci bersaglia tutti i giorni con i "figli d'arte", le letture "necessarie", gli "attimini" e i telefonini che ormai sono stampati direttamente nel cervello! Vi piace? Certo siamo incontentabili! E le donne? Ah, come potremmo vivere senza di loro? Ma che ve ne sembra delle "fatine" che schifano i galantuomini e si mettono coi farabutti perché dicono sono "veri" uomini, delle signore che si sentono in dovere di rifarsi dei loro esordi "allegri", magari sbagliando clamorosamente i congiuntivi, per dare una patina intellettuale ai loro sfolgoranti accavallamenti di gambe? Delle donne complici dei mariti violentatori che dicono ai figli violentati che il padre và rispettato comunque e che è meglio che succeda in casa che per strada? O preferite le banalità spacciate per elegante sapienza nei salotti post-femministi? Coraggio, e adesso guardiamo il mondo dell'arte, quella giungla spietata e sanguinaria dove imperano i critici-leoni che ti sbranano se dipingi ancora con tele e pennelli e ti dicono di "guardare i tempi", cioè di spacciare furbi giochini rubati ai dadaisti per importante avanguardia, la giungla putrida dove vivono camuffati da puttane gli artisti-lenoni che camminano sul filo e iventano fumo fritto per farsi sedurre dai critici di cui sopra (e tutto sulla pelle-scendiletto di un pubblico sempre più nel "pallone"). E le nostre città? Conoscete i tramvieri che "bloccano" cavallerescamente per una "bona" e buttano le vecchie dal predellino? E gli sportelli dove gli impiegati ti ignorano come fossi un importuno pezzente e si genuflettono tremanti al potentello di turno? Vi piace di vivere in un mondo ai cui vertici sono trucidi mafiosetti, boriosi portaborse in doppiopetto dal labbro pendulo dello svilito "mezzo" toscano? E quando, quando arrivano i nostri se arrivano sempre i "loro"? Loro chi? I petulanti cronisti sportivi che impegnano Omero e Shakespeare per un calcio di rigore, i vecchi coglioni che dicono ancora: lei non sa chi sono io!, i tenori-posteggiatori che intrigano coi "rockettari, quelli con la libidine dei fatti vostri e di tutti, e nessuno che si faccia mai i fatti suoi, i patetici reducismi dei sessantottini invecchiati male, gli idioti che non sanno che fare della loro vita ma che a Pasqua ti chiedono cosa farai a Capodanno…E ancora, e ancora, e dai! Un mondo che occhieggia dovunque con le icone al neon di Guevara, Marylin e Padre Pio, che urla ancora con i vecchi cantanti ruffiani riciclati da nuovi idoli, col super-tormentone del bimillenarismo e con la mano pesante che su tutti incombe della sciagurata pubblicità che ci sta trasformando in una umanità stupida, melliflua e "patinata"! Altri giri di giostra? Volete scendere? Ma sì, scaviamoci subito una trincea : venderemo cara la pelle, amici miei misantropi, questo è certo, siamo uomini o "caroselli"?

Luigi M. Bruno
da ORIZZONTI
Rubrica: La Bottega del Misantropo