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ARRIVANO I LORO!
Com'è che si diventa misantropi? "Non ti contenti
mai di niente!" ti dicono, rimproverandoti di
rovinare l'idillio dell'umanità con le tue seccanti
manie. "Non ti sta mai bene nessuno!" dicono; e
voi? Pensate anche voi di vivere nell'età dell'oro o vi
contentate, inguaribili ottimisti, anche se vi accorgete
di vivere nell'età del piombo o del ferro arrugginito?
Siamo veramente noi gli alieni, i baccelloni invasivi, i
rinoceronti di ioneschiana memoria? Provatevi un po' a
vivere in un mondo infiorato dai salotti sessual-chic
alla Costanzo, dalle trasmissioni "urlate" da
sfrenate lavandaie e dalle loro corna sciorinate in
piazza, dagli eleganti "stronzi" e
"vaffanculo" elargiti ogni giorno da boriosi
uomini di cultura, dal travestitismo forsennato propinato
a tutte l'ore con tavole rotonde, quadre e a spicchi,
dove alla fine ti vergogni di non indossare toupé e
tacchi a spillo, dai giornalisti che in nome della
democratica informazione sciacallano su sangue e lacrime
"perché tutto fa spettacolo"; un mondo
popolato da ottimisti-edonisti ad ogni costo che ti
evitano come lebbra se parli di cose
"sgradevoli" ma che poi, a forza di nascondere
e di rimuovere, fanno ressa nelle anticamere degli
psicanalisti, un mondo affollato da induisti e tibetani
d'accatto che ti rompono i coglioni con i loro
"mantra" ma ti prendono per il culo se reciti
il rosario, un mondo di vecchi che imitano pateticamente
i ragazzini perché "stare a galla" è tutto,
di grandi puttanieri che ci raccontano di essere in fondo
timidi e introversi, di gentildonne che mercanteggiano
come "vaiasse" perché è chic contrattare come
in un "suk" arabo. Un mondo che ci bersaglia
tutti i giorni con i "figli d'arte", le letture
"necessarie", gli "attimini" e i
telefonini che ormai sono stampati direttamente nel
cervello! Vi piace? Certo siamo incontentabili! E le
donne? Ah, come potremmo vivere senza di loro? Ma che ve
ne sembra delle "fatine" che schifano i
galantuomini e si mettono coi farabutti perché dicono
sono "veri" uomini, delle signore che si
sentono in dovere di rifarsi dei loro esordi
"allegri", magari sbagliando clamorosamente i
congiuntivi, per dare una patina intellettuale ai loro
sfolgoranti accavallamenti di gambe? Delle donne complici
dei mariti violentatori che dicono ai figli violentati
che il padre và rispettato comunque e che è meglio che
succeda in casa che per strada? O preferite le banalità
spacciate per elegante sapienza nei salotti
post-femministi? Coraggio, e adesso guardiamo il mondo
dell'arte, quella giungla spietata e sanguinaria dove
imperano i critici-leoni che ti sbranano se dipingi
ancora con tele e pennelli e ti dicono di "guardare
i tempi", cioè di spacciare furbi giochini rubati
ai dadaisti per importante avanguardia, la giungla
putrida dove vivono camuffati da puttane gli
artisti-lenoni che camminano sul filo e iventano fumo
fritto per farsi sedurre dai critici di cui sopra (e
tutto sulla pelle-scendiletto di un pubblico sempre più
nel "pallone"). E le nostre città? Conoscete i
tramvieri che "bloccano" cavallerescamente per
una "bona" e buttano le vecchie dal predellino?
E gli sportelli dove gli impiegati ti ignorano come fossi
un importuno pezzente e si genuflettono tremanti al
potentello di turno? Vi piace di vivere in un mondo ai
cui vertici sono trucidi mafiosetti, boriosi portaborse
in doppiopetto dal labbro pendulo dello svilito
"mezzo" toscano? E quando, quando arrivano i
nostri se arrivano sempre i "loro"? Loro chi? I
petulanti cronisti sportivi che impegnano Omero e
Shakespeare per un calcio di rigore, i vecchi coglioni
che dicono ancora: lei non sa chi sono io!, i
tenori-posteggiatori che intrigano coi "rockettari,
quelli con la libidine dei fatti vostri e di tutti, e
nessuno che si faccia mai i fatti suoi, i patetici
reducismi dei sessantottini invecchiati male, gli idioti
che non sanno che fare della loro vita ma che a Pasqua ti
chiedono cosa farai a Capodanno
E ancora, e ancora,
e dai! Un mondo che occhieggia dovunque con le icone al
neon di Guevara, Marylin e Padre Pio, che urla ancora con
i vecchi cantanti ruffiani riciclati da nuovi idoli, col
super-tormentone del bimillenarismo e con la mano pesante
che su tutti incombe della sciagurata pubblicità che ci
sta trasformando in una umanità stupida, melliflua e
"patinata"! Altri giri di giostra? Volete
scendere? Ma sì, scaviamoci subito una trincea :
venderemo cara la pelle, amici miei misantropi, questo è
certo, siamo uomini o "caroselli"?
Luigi M. Bruno
da ORIZZONTI
Rubrica: La Bottega del Misantropo
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