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UN FILM NON DA OSCAR

Incuriosito più per il servizio, che ha fatto Vincenzo Mollica, in televisione, che per la proposta alla prossima premiazione degli Oscar, sono andato a vedere il film: ‘La grande bellezza’ di Paolo Sorrentino. Spiace contraddire l’ottimo giornalista televisivo, ma onestamente aver fatto accostamenti con due opere magistrali di Federico Fellini come ‘La dolce vita’ e ‘Fellini 8 e mezzo’, mi è sembrato molto azzardato.
Voglio subito sgombrare il campo, riguardo al riferimento del Grande MAESTRO riminese. Non solo il film di Sorrentino è anni luce lontano dalla poetica felliniana, ma non evoca nemmeno lontanamente una qualche immagine che lo potrebbe ricordare. Quindi, chiedo a tutti di lasciare da parte il genio di Fellini e passo ad oltre. Ora, questo oltre (che poi sarebbe parlare del film di Sorrentino) è povero di contenuti.
Mi spiego. Il film, che non si avvale (in questo caso) delle migliori interpretazioni da parte di un Verdone e di qualcun altro, è ripetitivo nell’unica scena che potrebbe interessare, vale a dire quella iniziale del ballo (che poi si ripete a metà del film e alla fine). La sceneggiatura è un già sentito e sinceramente la fotografia, (forse l’unica cosa che si salva), pur essendo splendida si avvale solo e unicamente di un soggetto che è la città di Roma. Bè ci vuol poco a usare la fotografia cinematografica con un soggetto simile.
Quindi una delusione, purtroppo anche, lunga vista la durata del film. Ora non voglio apparire come anti italiano, per carità non lo sono e non lo sarò mai, ma se le altre opere in concorso per l’Oscar sono più scadenti va bene, vada per l’Oscar a Sorrentino. Con questo, però e lo dico con il cuore e la mente in mano, senza che dia quel lasciapassare al regista di aver confezionato un’opera omnia. In questo periodo, si è pure scomodato il film di Benigni (La vita è bella), dichiarando che è dal 1999 che l’Italia non prende Oscar.
Certamente ‘La grande bellezza’ non è assolutamente un film da Oscar.

Paolo Cazzella
o della Joie de vivre