Il
sentimento della Realtà nella pittura di Roberta
Brandi Non inganni nella pittura
di Roberta Brandi la molteplicità e la
diversità di ispirazione nelle varie sue
sperimentazioni: dalla ricerca surreale delle
prime esperienze alle divagazioni sul Mito e i
suoi archetipi, all'uso efficace e motivato della
macchia in atmosfera en plein air
postimpressionista, alle. incursioni nel realismo
più speculare, conseguenza quest'ultima di una
necessità tecnica a completare un tutto tondo
del proprio sapere, quasi doverosa
nelletica dell'artista.
Tutto questo non per
svariare in una specie di pellegrinaggio
estetico, né tantomeno per contentare critici e
committenti. L'artista, come deve essere, è sola
davanti al tragitto delle proprie esperienze e al
procedere della propria, solitaria, maturità.
Dalle vedute urbane,
intrise di umide nebbie e di splendori
improvvisi, ora aperte a squarci di spaziose
ariosità, ora incisive e segnate da valenze
espressioniste, l'attenzione dell'artista si
rivolge poi all'amore per la figura immaginata e
ricostruita nella sua monumentalità,
testimonianza di una umanità non più dissolta
nelle fuorvianti dissipazioni di astruse e
cervellotiche tendenze contemporanee, ma con la
forte e decisa affermazione di una corporeità
spiritualmente legata al proprio fondamentale
pathos: essere qui e adesso, nel vissuto della
nostra fragilità e forza, nonostante tutto.
L'artista mi confessa di
altre esperienze, quasi nel timore di sembrare
dispersiva, dallencausto,
allaffresco, alla pura astrazione.
Perché no? Ugualmente il
filo tenace della sua pittura è visibile
ovunque, con la sintesi del suo valente mestiere,
con gli slanci del suo fervore cromatico, negli
accordi di grigi preziosi e nei vertiginosi
tracciati di improvvise prospettive, infine con
la sicurezza del suo tratto vitale, tutto
riconduce al legame che fa rivivere quasi la
gioia, la commossa, carnale affermazione di una
artista che crede fermamente nel mistero della
realtà e bellezza del suo straordinario
manifestarsi, erede in questo nella indubbia di
antiche magistrali scuole, nel sentimento
profondo e irrinunciabile visione totale e
rivelatrice, che poi è lo stesso di una
sentimento, tela, del proprio fervore di
esistere.vissuto sulla
Luigi M. Bruno
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