BIENNALI |
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La kermesse
veneziana di Danza, Teatro e Musica Anche questanno, come per la passata stagione, Venezia si presenta con un variegato e stuzzicante programma culturale. La presentazione avvenuta pochi giorni fa allauditorium dellAra Pacis in Roma, si è svolta in quel clima sempre affascinante quando si sente la voce di Venezia. In questo caso la voce è quella del Presidente della Biennale Paolo Baratta. Da anni il Presidente fa da cassa di risonanza e da trait dunion, tra le varie proposte provenienti da quellepitelio culturale che è il principale attore veneziano, con tutti noi. Nel presentare per sommi capi il programma, Baratta ha dichiarato che pur non potendoci permettere il lusso di fare grosse produzioni, ha tenuto a sottolineare che anche per questanno, i works sono finalizzati alla realizzazione di una produzione, anche se limitata. La domanda che ha posto il Presidente, è quella del ruolo e della ragione di unistituzione pubblica, volta nellambito del luogo della conoscenza per tutti e di nuove energie, occasione importante per i giovani. La presenza della sezione denominata Aperto, è unoccasione per il pubblico dellandare a vedere quello che succede fuori casa, mentre per la Danza è tutto un danza vivere insieme a Venezia. Virgilio Sieni, Direttore del Festival Internazionale di Danza Contemporanea, ha parlato di una Venezia intesa come metafora in tutto il mondo. Il Festival, in questo caso, deve intendersi come senso di camminare, senso di osservare, riferito a uno spettacolo. Lindagine avverrà, attraverso la trasmissione della tattilità fisica e poetica, comprendente uno sguardo sulla natura dei luoghi e della visione della città. Una Polis, per intenderci, abitata dal gesto della danza in dialogo con il contesto urbano, quindi equilibrio, gravità, movimento. Tutto questo avverrà con il coinvolgimento, chiaramente, di coreografi, danzatori, pubblico e cittadini. Uno spazio comune che con il corpo, viene messo in relazione con una geografia inedita della città. Relazione che avverrà anche tra danza e architettura. Vale a dire dialogo con lambiente dove il paesaggio sarà in rapporto con il corpo e viceversa. Verrà a concretizzarsi la nascita della vera Polis, per mezzo di sei luoghi teatrali, stabilendo la ciclicità degli eventi. Tra i sestieri San Marco, Dorsoduro, Castello e lIsola di San Giorgio, quattordici spazi, tra Campi e luoghi chiusi, saranno coinvolti. Camminamenti che ricostruiranno il racconto della città nei dettagli. Tre saranno i coreografi ospiti: Emanuel Gat, Yasmine Hugonnet, Thomas Hauert che daranno vita al Progetto Agorà. Per il Teatro, Direttore Alex Rigola, si è pensato ad una manifestazione più lunga rispetto allaltro anno che, insieme allintroduzione del Circo, rappresentano le novità del 2016. La formula è quella ispirata dallidea originale di Paolo Baratta. La città di Venezia si trasformerà tra Danza, Musica e Teatro in un college internazionale delle arti dello spettacolo. Venezia sarà animata ogni sera da attività varie. Il tutto comprendente micro-spettacoli di venti minuti e le presenze importanti di Stephan Kaegi e Declan Donnelan, Toni Servillo, Motus, Angelica Liddell e Babilonia Teatri. La scrittura scenica sarà degnamente rappresentata da Martin Crimp, Simon Stephen e Mark Ravenhill, nomi di punta del mondo anglosassone. Per quanto riguarda la Musica, il Direttore Ivan Fedele propone musica da camera, grandi ensemble, jam session, dj-set, video e film in concerto tra musica elettronica, jazz, folk, colto e popolare. Il Festival, che compie sessanta anni, comprenderà nomi di alto livello. Dalla London Sinfonietta allEnsemble Modern, fino allEnsemble Geometrie Variabili dellOrchestra Sinfonica nazionale della Rai. Per ogni intervento di Danza, Teatro e Musica, ci saranno appuntamenti fittissimi e tanti nomi protagonisti, che daranno corpo e vita a un insieme di stimolazioni culturali da non perdere, anche perché si svolgono nella Meraviglia delle Meraviglie che risponde al nome di Venezia. Buon ascolto e felice visione per chi lo vorrà. Paolo Cazzella o della joie de vivre Paolo Cazzella |
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