BIENNALI

 


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Venezia: Le Biennali

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Biennale 2019

58° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia 2019
Padiglione Italia
‘Né Altra né Questa:
La sfida al Labirinto’
Dall’11 maggio al 24 novembre 2019

Informazioni:
https://www.labiennale.org/it
Venezia
in vari luoghi della città
Settori Danza Musica Teatro
tel. 0415218898
Ca’ Giustinian, San Marco 1364/A

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EVENTI

2019 Biennale: Un labirinto tutto italiano

Viene citato Italo Calvino quando si nomina ‘La sfida al Labirinto’ aperto ‘a tutti i linguaggi possibili’.
Un labirinto che è un intrico di linee, immagini, tendenze. Chi lo cita, nella presentazione del Padiglione Italia di questa, la cinquattotesima, edizione della Biennale d’arte, è il curatore Milovan Farronato.
Il curatore è un maturo personaggio che ha operato in campo nazionale e internazionale, tra musei, Galleria Civica di Modena, Museo del Novecento a Milano e Università come IUAV, tra la Triennale di Milano e la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Tra Atene e São Paulo, tra Istambul e Dhaka.
Praticamente una Persona dalle molteplici esperienze che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) fornirci un Padiglione di tutto rispetto. Per fare questo ha scelto tre artisti: Enrico David (1966), Chiara Fumai (1978 – 2017) e Liliana Moro (1961) che condividono lo stesso spirito di ricerca tra passato e presente.

Nel labirinto, che ha per titolo ‘Né altra Né questa: La sfida al labirinto’, coesistono diversi centri. Stanze di varia misura, pareti di diverse altezze, aperture e passaggi accessibili. Le opere esposte sono collocate in diversi punti del percorso, attraverso pareti, generano nuove vie. E questo per creare una sinergia tra l’opera e il pubblico.
È lo spettatore che deve prendere la decisione per orientare il proprio percorso. Una specie di libro gioco.

Enrico David, uno dei tre artisti scelti, ha già partecipato alla Biennale di Venezia. Attraverso le sue opere viene evidenziato il legame stretto con la memoria e con il passato. Tema ricorrente è la figura umana che la rielabora attraverso vari mezzi espressivi: dalla scultura alla pittura, dal disegno alla tessitura di arazzi fino all’installazione.

Chiara Fumai è stata un’artista che ha lavorato sia in Italia che all’estero nell’ambito della problematica femminista con lavori performativi.

Liliana Moro lavora con diversi materiali e in diversa scala e il filo conduttore nella sua ricerca è l’uso dello spazio nelle sue soluzioni formali, concettuali e semantiche.

C’è quindi la possibilità di assistere a un nuovo padiglione Italia permeato di molti spunti che possono farci suscitare idee.
A differenza del passato, questa volta c’è la possibilità di non rimanere passivi, di essere coinvolti ricevendo nuove risorse.
Almeno questo sulla carta.

Felice visione per chi lo vorrà.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre