BREVETTI DEL DESIGN ITALIANO 1946-1966
Roma
Archivio Centrale dello Stato
P.le degli Archivi 27
tel. 06/545481
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BREVETTI IN MOSTRA
Brevetto: "attestato concesso da apposito ufficio
dello Stato che conferisce determinati diritti di
esclusività". Questa breve definizione racchiude in
se un mondo, dalla solitaria invenzione del geniale
dilettante agli studi programmati dei laboratori di
grandi aziende; il tutto: facente capo all'Ufficio
Italiano Brevetti e Marchi inserito in una Direzione
generale del Ministero dell'Industria. Ogni anno i
brevetti presentati sono migliaia e i più di essi non
superano lo stadio del progetto e gli archivi sono
ricolmi di documentazione che spesso giace in stato di
abbandono. Recentemente stato ritrovato, in un archivio
dimenticato, un notevole quantitativo di materiale
relativo al design dell'Italia negli anni quaranta,
cinquanta e sessanta; il fondo è stato riordinato e
restaurato ed infine esposto presso l'Archivio di Stato
in Roma, all'Eur, dove avrà ora la sua sede definitiva.
Il fondo contiene gli originali di Brevetti di Modello di
utilità e ornamento dal 1946 a 1966 per un totale di
ottantamila registrazioni, documenti con foto, disegni e
campioni. Sono frutto del lavoro di ricerca e
progettazione di aziende come Fiat, Piaggio, Superga,
Agip, Pirelli, e sono opera dei più famosi operatori del
design dell'epoca; riguardano opere che contribuirono
alla rinascita dell'Italia del dopoguerra e al
l'affermazione del boom degli anni sessanta. Spesso le
stesse aziende non hanno più la documentazione di questi
loro prodotti oppure sono imprese sparite da anni dal
mercato. Grazie al contributo di Saipem, del gruppo Eni,
di Legambiente e all'ospitalità dell'Archivio Centrale,
questa preziosa documentazione, che riguarda anni recenti
ma nello stesso tempo remoti, ha potuto essere sistemata,
studiata e sarà esposta al pubblico, dopo che ne verrà
fatta la documentazione fotografica. Attraverso vari
mezzi, dal catalogo stampato al CD Rom, al sito Internet,
ne sarà fatta una divulgazione che permetterà di
rivisitare un periodo storico e culturale particolarmente
significativo per lo sviluppo del nostro paese e che ci
la fatto fare quel salto di qualità, che nel bene e nel
male, la cambiato il nostro modo di vita.
Roberto Filippi
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