CONTEMPORANEA
Arte e Artisti a Roma
Artisti del Municipio XVI

Sezione Arte: PITTURA

PRISCILLA TOZZI

Breve Nota Biografica

Nata a Roma il 22-06-1970.
Titoli di studio
1988: maturità artistica presso il Liceo artistico statale Alessandro Caravillani di Roma (votazione 58/60).
1993: diploma dell’ Accademia delle Belle Arti di Roma (corso di scenografia, votazione 110/110).

Alcune mostre
1994-95: Collaboro con la cooperativa di creazioni scenografiche OCSA (per produzioni Rai) e con La Scenografia s.r.l. (per produzioni teatrali nazionali ed internazionali);
1995-2005: Architetto d’interni presso lo studio dell’Arch. Roberto Liorni.
1998-2003: Creazioni pittoriche per privati e società tra cui, aperte al pubblico, le macro etichette della pizzeria Gaudì e i murales del locale ‘Gusto (commissionati da Campari e Peroni) e del locale Osteria della Frezza (commissionato da Pallini).
1999-2003: Scenografa dell’Ass. culturale Teatroipotesi, condotta dal regista Vasco Poggesi, per la quale disegno le scene di Top secret (1999), Il re muore (2001) rappresentati al teatro dell’Orologio di Roma, e le scene di Otello (2002) e Don’t forget (2003) rappresentati al teatro Tor di Nona di Roma.
2002-2005: Assistente della scenografa Raimonda Gaetani.
2002: Partecipo alla mostra collettiva forma.T.orlonia presso la Casina delle Civette di Villa Torlonia a Roma.

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Breve Nota Critica

Le opere di Priscilla Tozzi ricordano mandala orientali, giri armonici di curve che legano catastrofi e fatti ordinari, simboli e vita, cronaca e visione interiore, adulto e puer giocoso.
La matita della giovane artista parla un linguaggio concentrico, costellato da un alfabeto di eventi non ordinati cronologicamente, somma di possibilita' o di molteplicita' energetiche instabili che coesistono nello stesso cerchio.
La preoccupazione di contenere tutto e di spiegare origine e causa, e' accompagnata da un segno grafico continuamente tentato da digressioni-regressioni, una malinconica grammatica di immagini solo apparentemente incompiute che cerca ossessivamente nella pagina bianca un centro, una risposta, una possibilita' di felicita'.
Il tratto e' ricco di tensioni e sfumature e nel suo fiancheggiare la ferita, il lato oscuro, l'ombra, sembra fendere in due la storia per regalarci una visione artistica intrisa di dubbi e punti di rottura.
Immagini mai statiche e intraducibilmente ipnotiche, che non consolano ne' offrono risposte: si limitano a indagare l'unita' e a restituirla allo spettatore sotto forma di crepa, lacerazione impercettibile, fuga spezzata in bianco e nero.

Bianca Madeccia

e-mail:
Tel. 347/1893006

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