ADRIANA
PIGNATARO
Breve
Nota Biografica
Adriana
Pignataro vive e lavora a Roma
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Breve Nota Critica
... La realtà, per la Pignataro, diventa infatti
un "mondo di frammentali metamorfosi
astratte" in uno spazio emblematico. Dunque,
un processo stilistico metamorfico, il suo, che
"distrugge per costruire". Strutture e
segni si fondono in una prospettiva fantastica.
Dai bianchi ai viscerali neri, da stesure fredde
ad accese lurninosità (sempre timbriche) che
insorgono come lacerazioni della notte e del
giorno. Strappi strutturanti, il
"rincollare", tracce e gestualismi,
macchie cromatiche e grumi formali (tecnica mista
e carta su tela) rivelano di colpo una realitas
magica, una successione, direi, di "Eventi
emblematici" nei dipinti di quest'artista.
Una "Realtà-di-frammenti", quindi,
inventata dalla fantasia del suo inconscio, dagli
strati vibrazionali del suo nucleo emotivo.
Immagini poeticamente misteriose e palpitanti
come la vita.
Milano,
gennaio 2000
Pedro Fiori
...
In queste opere il colore e la struttura delle
forme assumono un valore simbolico, allusivo, di
traslato mentale. Allontanandosi sempre più dal
reperto figurabile, l'artista verifica i termini
della Storia e dell'antico mettendo a dura prova
la stabilità della visione: dall'azione del
graffio e dello strappo la costruzione dell'icona
51 realizza attraverso un procedimento mentale
chiaramente riduttivo: si apre il ventre della
scena, si può scorgere il suo confine
d'intimità. Ciò che viene tolto non è il
superfluo ma l'elemento che copre e nello stesso
tempo aggiunge qualità di significati emotivi ed
esistenziali all'opera. L'azione dello strappo si
realizza in un esatta circostanza e si elegge
come atto esemplare non di una perdita o di
un'assenza ma di un riqualificazione dello
spazio: è il frammento staccato e rincollato che
riporta alla memoria i procedimenti analitici e
gestalt dello scrivere-cancellare per poi
riscrivere di Gastone Novelli. Tracciare,
strappare per poi rincollare, ridire, rivisitare
come atto perlustrativo dell'anima. E dal fondo
del quadro, fondo dell'occhio, si potrà scorgere
il fondo dell'anima dell'artista.
(ottobre
1997)
Lidia Reghini di Pontremoli
www.chronosroma.org
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